Nuovo Dpcm: Paris accanto ai commercianti, agli operatori sportivi e culturali
Il nuovo decreto firmato dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte per contenere l’aumento dei casi di Coronavirus in tutto il Paese, mette in ginocchio ancora una volta, le attività commerciali, sportive e culturali che stavano pian piano risalendo la china dopo il lockdown.
Una delle misure più controverse del DPCM riguarda l’orario di apertura di bar, pub, ristoranti e attività che effettuano servizi di ristorazione: la chiusura imposta alle ore 18 e non più alle 23 come richiesto dalle Regioni danneggia di non poco i commercianti che stavano provando a riavviare le loro attività già compromesse. A pagare un pesante prezzo, ci sono anche i titolari di palestre, piscine, centri benessere, centri termali, teatri, cinema che, in questi mesi, hanno fatto investimenti per rispettare le regole anti-contagio e rimettersi in piedi.
E’ vero che gli ultimi dati epidemiologici non ci possono lasciare indifferenti ma è anche vero, che questo Governo non può proteggere alcuni settori danneggiandone altri. Conte se davvero vuole bene al Paese, deve proteggere la salute di ognuno e garantire la certezza del lavoro.
Agli italiani non servono sostegni economici tampone ma misure certe per continuare a portare avanti l’economia e garantire un futuro sicuro a tante famiglie ormai ridotte al lastrico da questa pandemia e da scelte sbagliate di chi, invece, di risolvere sta ancor di più danneggiando il sistema. Nel dimostrare la mia vicinanza ai tanti operatori professionisti calabresi, non posso che sostenere il loro rammarico per provvedimenti governativi inconsistenti e garantire il mio supporto in questa lotta alla sopravvivenza.