Cosenza

Olio extravergine, Gallo “la Calabria seconda regione d’Italia per produzione, ma si imbottiglia solo 20%”

festa dell'olio - tarsia

Oggi più di ieri, l’agricoltura in Calabria si sta dimostrando un autentico ascensore sociale, un’opportunità concreta per i giovani e per le nuove generazioni.

Partendo da quella che deve diventare per tutti un recupero di consapevolezza, dobbiamo continuare a puntare alla formazione dei nostri olivicoltori ed alla qualità come obiettivo da perseguire per creare reddito e sviluppo durevole.

L’imbottigliamento, per esempio, è un tasto sul quale bisogna insistere per dare maggiore valore al prodotto. Non è possibile che la Calabria, seconda regione d’Italia per produzione di evo e che per le sue proporzioni di biologico rende l’Italia la nazione più biodiversa d’Italia, imbottigli solo il 20%.

La vendita dell’olio sfuso svaluta la produzione.

Lo ha ribadito l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo intervenendo in occasione di TARSIA CITTÀ DELL’OLIO IN FESTA, l’evento promosso dall’Amministrazione Comunale ed ospitato nei giorni scorsi al Centro visitatori Riserve Palazzo Rossi.

Questa quinta edizione è stata focalizzata sul progetto istituzionale di valorizzazione delle produzioni locali e territoriali attraverso la Denominazione Comunale (DECO), la cui etichetta sulla bottiglia dell’extravergine è stata presentata dal Sindaco Roberto Ameruso nel corso dell’iniziativa.

Si tratta ha spiegato il Primo Cittadino di un programma molto più ampio che a partire ed attraverso la valorizzazione e promozione diffusa e strategica delle qualità e delle proprietà della cultivar autoctona roggianella ambisce a costruire un vero e proprio percorso di destinazione turistico-esperienziale della Città e dell’intero ambito territoriale.

Tra i promotori dell’evento, Sara Scarola, componente della commissione DECO, istituita dalla giunta comunale e costituita da esperti esterni, ha rimarcato sull’importanza di condividere, soprattutto rispetto al linguaggio ed alle attese delle attuali nuove generazioni, una diversa narrazione, culturale ed imprenditoriale, sulle diverse professioni connesse alle produzioni e trasformazioni del patrimonio agro-alimentare dei territori.

Coordinati dal giornalista Luigi Grandinetti, ad arricchire la manifestazione sono stati i diversi contributi sulle qualità chimico-botaniche dell’evo da parte dell’agronomo Mario Reda, sui benefici antiossidanti che fanno dell’olio un vero e proprio farmaco, da parte della biologa nutrizionista Elisa Pastore; ed ancora sul valore delle conserve con l’extravergine, da parte dell’Agrichef Enzo Barbieri.

Alla presenza di Agostino Brusco, direttore delle Riserve naturali regionali del Lago di Tarsia e della foce del Crati; di Fausto Molino, consigliere delegato alle politiche agricole, di Roberto Cannizzaro, consigliere delegato al turismo e marketing territoriale, di Egidio Caputo, segretario del Circolo Anziani Maria Santissima, della giornalista Fiorenza Gonzales, è intervenuta anche Fulvia Michela Caligiuri, neo direttore generale Arsac che ha rimarcato la necessità di continuare a favorire il confronto costante e la collaborazione tra aziende e territorio.

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