Quanto ripetuto da Flavio Stasi nelle sue linee di mandato 2024 rappresenta una goffa ed insulsa riproposizione degli stessi annunci e degli stessi proclami rimasti lettera morta nelle linee di mandato già propagandate nel 2019.
E ciò che appare ancor di più inaccettabile è che rispetto al fiume di chiacchiere già raccontate cinque anni fa, nella seduta consiliare di ieri (mercoledì 2 ottobre) il Sindaco non sia stato capace neppure di ammettere il plateale e certificato fallimento su tutti quegli obiettivi dichiarati e puntualmente mancati.
È, in sostanza, quanto emerso e scandito nei diversi interventi del Gruppo Consiliare di Opposizione nel corso del consiglio comunale di ieri chiamato a discutere, tra gli altri punti, le Linee programmatiche di mandato del quinquennio 2024-2029.
Dai ritardi intollerabili (4 anni!) per l’approvazione per altro a maggioranza dello Statuto Comunale allo stallo interessato sui municipi, dalle polemiche suscitate dall’inutile iniziativa (poi abbandonata dallo stesso Esecutivo) assunta sullo stemma comunale fino allo svilimento scientifico e sistematico di tutti gli strumenti di partecipazione, quello di Stasi ha detto Guglielmo Caputo è stato e continua a manifestarsi come il mal governo dell’uomo solo al comando, allergico alla trasparenza e soprattutto al coinvolgimento dei cittadini.
A ciò si aggiungano ha detto la mancata riorganizzazione della macchina comunale con la mortificazione delle risorse e delle professionalità interne attraverso il ricorso sistematico ai dirigenti per nomina diretta e fiduciaria ex Art. 110; nessuna soluzione e nessun risparmio rispetto all’emergenza idrica, continuando nella realizzazione di pozzi; gli innumerevoli disagi ai cittadini con l’errata dislocazione degli uffici nei centri storici e, infine, il fallimento totale sul turismo.
Per Piero Lucisano, per il quale le nuove linee di mandato di Stasi non contengono nulla di realizzabile, l’ente è a serio rischio chiusura bilancio per l’anticipazione di cassa, per la scellerata gestione delle finanze e per i giganteschi debiti con aziende ed enti sovracomunali ai quale il Sindaco ha esposto documentatamente la Città.
Su demanio civico e terre livellari ha proseguito si discute a vuoto ormai da cinque anni; sulla mensa che dovrebbe partire nel giorno stesso di avvio delle attività scolastiche siamo sempre alle stesse irricevibili scusanti; sulla differenziata dobbiamo soltanto ringraziare l’efficienza e professionalità della società incaricata che ci salva dai maggiori costi per gli smaltimenti extra; sulla tassa di soggiorno permane un vergognoso silenzio tombale ed il Primo Cittadino ha aggiunto pensa però di poter distrarre tutti con le sue fumose dichiarazioni ed iniziative sulla nuova Provincia.
Sul fenomeno aggravato ed ampiamente denunciato del randagismo ha sottolineato Giancarlo Bosco si registrano oggi le conseguenze di cinque anni di disinteresse totale dell’Amministrazione Comunale.
Eppure ha detto Elena Olivieri ricordando l’iniziativa assunta in merito nelle scorse settimane dal consigliere comunale e regionale Pasqualina Straface le soluzioni ci sono e vanno messe in campo, con spirito di ascolto e collaborazione rispetto alle proposte che giungono tanto dall’opposizione quanto dai volontari, evitando inutili strumentalizzazioni o sensazionalismi.
Analogo spirito di apertura e di collaborazione ha precisato la Olivieri ci auguriamo l’Amministrazione Comunale privilegerà rispetto alle nostre proposte per invertire il fallimento delle politiche turistiche che fino ad oggi si sono tradotte soltanto in ingente spreco di risorse pubbliche per intrattenimento, senza alcun investimento reale in marketing territoriale ed in pianificazione, come lo stesso Sindaco, del resto ammette nelle sue linee di mandato.
Daniela Romano ha definito un atto dovuto sostenere l’introduzione della figura del Garante per la tutela dei diritti dei disabili, collante prezioso nel dialogo e nel rapporto tra istituzione, famiglie e associazioni di categoria, finalizzato a garantire maggiore autonomia ai soggetti fragili e che purtroppo ha detto non viene preso in considerazione nelle linee di mandato del Sindaco Stasi per il prossimo quinquennio.
È ha chiosato uno dei tanti vuoti che, come opposizione, ci impegniamo a colmare e sul quale ci aspettiamo massima collaborazione da parte della maggioranza e dell’Esecutivo.
Demetrio Caputo ha insistito sulla necessità di preferire i concorsi alle nomine dirette ex Articolo 110, parlando di attuale inefficienza delle risorse interne e di sottodimensionamento della Polizia Locale.
I ritardi sul Piano Strutturale Associato (PSA) ha continuato stanno bloccando lo sviluppo della città; il mancato governo dei problemi della depurazione continua a costarci la mancata Bandiera Blu; l’inerzia sulla necessità di prevedere e riscuotere canoni di pagamento per l’utilizzo delle strutture sportive sta generando diseguaglianze e scorrettezze diffuse; e sulla differenziata, invece di disseminare percentuali bulgare ma sganciate dal dato reale, il Sindaco farebbe meglio a chiarire i numeri effettivi di quanti cittadini rispettano la differenziata, visto che ha chiosato Corigliano-Rossano risulta di fatto piena di spazzatura.
Sul degrado senza precedenti che interessa i due centri storici della Città si è soffermata in particolare Marisa Caravetta, chiedendo cosa sia stato fatto in particolare in questi ultimi 5 anni oltre all’ordinaria manutenzione come il taglio delle erbacce spacciata per straordinaria amministrazione.
Ha inoltre manifestato dubbi e perplessità sui progetti PINQUA che interesseranno il centro storico di Corigliano dove sarebbero stati investiti 1 milione e 43 mila euro per la realizzazione di due stanze di 45 metri quadrati; un orto botanico da realizzare in un dirupo e da destinare alla gestione degli anziani.
La Caravetta ha chiesto lumi sul team dei progettisti, se sarà unico per tutti i PINQUA o solo per questo intervento. Sulla progettazione, se è stata affidata mediante una gara ad evidenza pubblica nazionale e comunitaria.
Su come sono stati scelti i 20 tecnici menzionati. I tecnici nostri locali che fine hanno fatto? – ha incalzato.
Ma il sindaco non era per la permanenza e la non migrazione dei giovani? Il parcheggio di San Domenico prevede la realizzazione di un muro di 7 metri lineari in cemento armato. Ma il Sindaco ha aggiunto non era per la non cementificazione?
Ci si concentri di più tutti ha scandito Giuseppe Turano sulle tante, troppe questioni aperte cittadine, sulle tante emergenze evidenziate nei diversi interventi dell’opposizione, come sulla sicurezza a Schiavonea, sulla crisi che sta coinvolgendo la rete commerciale soprattutto nei centri storici, sul deficit di comunicazione e trasparenza sui grandi progetti della Città come quello della SS106 così come su tutte le altre prospettive di sviluppo, ad esempio sul progetto di allungamento del Lungomare, attivandoci insieme, ma in fretta ha concluso Turano per un confronto con Enel.
Particolare preoccupazione ha espresso anche Turano per quanto riguarda il ritardo che continua a registrarsi sul Psa centrale per lo sviluppo del territorio.