Pai, nessun rischio per l’ospedale della Sibaritide, Straface “chi oggi tenta di disinformare ha brillato per assenza di pianificazione”

Il nuovo Ospedale della Sibaritide, i cui lavori mai partiti da decenni sono stati avviati e straordinariamente velocizzati solo grazie alla determinazione del Presidente e Commissario Roberto Occhiuto, non corre alcun rischio interruzione di nessun tipo derivante dal nuovo Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), così come nessun rischio analogo esiste per tutto quanto ad oggi è stato programmato o addirittura realizzato.
È quanto dichiara la presidente della Terza Commissione Sanità del Consiglio Regionale Pasqualina Straface sottolineando che, oltre le solite strumentalizzazioni demagogiche di qualcuno finalizzate ad indurre in errore, la Regione Calabria sta preferendo e rafforzando il prezioso confronto con gli enti locali, considerandoli finalmente attori protagonisti e decisori sui rispettivi territori, riconoscendo agli stessi dice un ruolo fondamentale nella pianificazione e nella conseguente assunzione di responsabilità rispetto alla mappatura, alla individuazione ed al riconoscimento di eventuali zone a rischio idrogeologico; responsabilità dalla quale, forse, qualche sindaco vorrebbe fuggire, per continuare a non programmare e a non decidere nulla.
Superando, allora, ogni tentativo di disinformazione, demagogica e populista, sarebbe bastato attenersi semplicemente alla lettera della nota ufficiale trasmessa dalla Regione Calabria a tutti i sindaci proprio nella giornata di ieri, giovedì 20 febbraio.
In essa, mandata a tutti i sindaci, quindi anche al Sindaco Flavio Stasi, oltre a prorogare, come giusto che sia, anche su richiesta degli ordini professionali, il termine per presentare osservazioni al Piano in adozione, si anticipa tutta una serie di disposizioni transitorie finalizzate proprio a salvaguardare gli interventi proceduralmente avviati, esattamente come il nuovo Ospedale della Sibaritide. Non vi è quindi nessun intervento a rischio.
È evidente continua che resta doveroso da parte di tutti gli attori locali interessati e competenti prendere atto che le aree di rischio sono cambiate rispetto alla fotografia del 2002.
Risulta pertanto molto strano che un sindaco pensi che per salvaguardare lo sviluppo urbanistico del territorio si possa assolutamente considerare irrilevante la messa in sicurezza dei luoghi e delle persone.
La nota della Regione, forse non letta o volutamente equivocata dal Sindaco di Corigliano-Rossano va invece proprio nella giusta direzione ovvero quella di coniugare al meglio il futuro delle aree e la tutela del pubblico interesse.
Non tutto il dibattito pubblico può semplificarsi in regole semplicistiche, soprattutto quando si tratta di pianificazioni complesse con alta incidenza sulla vita e sulla sicurezza delle popolazioni, di oggi e di domani.
Ciò chiarito nel merito e nel metodo, non è tollerabile aggiunge la consigliera regionale e comunale che a parlare di pianificazione, di visione e di sviluppo siano quanti fino ad oggi hanno brillato non soltanto per totale assenza di governance nella programmazione di qualsiasi strumento di crescita e sviluppo della Città e del territorio, con un PSA tenuto nel cassetto per un quinquennio, con lo stallo prodotto sulla Centrale Enel, con un ufficio demanio smantellato e chiuso e con Piano Spiaggia rimasto purtroppo lettera morta per anni e sul quale sono stati solo sprecati centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici in incarichi doppioni e consulenze inutili;
ma che si sono distinti scandisce anche e soprattutto per aver fatto esplodere arbitrariamente tutte le condizioni per attrarre nella nostra area quegli investimenti strategici sia per volume d’affari che per ritorno occupazionale che la invece la Regione Calabria aveva cercato di intercettare e destinare sul territorio;
come accaduto ad esempio conclude la Straface con la recente vicenda della Baker Huges, la cui decisione di rinunciare ad investire sull’infrastruttura portuale di Corigliano-Rossano, pubblicamente attribuita all’ostruzionismo del Sindaco tasi, è diventata addirittura caso nazionale di mala gestione della cosa pubblica.