Patto territoriale dello Stretto, Carmelo Versace “sostenere realtà territoriale di grande valore”
Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, questo pomeriggio, ha preso parte al Consiglio d’amministrazione del “Patto territoriale dello Stretto”, l’agenzia di sviluppo territoriale partecipata da amministrazioni locali, enti pubblici economici, organizzazioni economiche tecnico-produttive ed istituti bancari.
Chiamato ad approvare i progetti pilota da inviare al Ministero per lo Sviluppo Economico per ottenere contributi, pari a circa 10 milioni di euro, da destinare a Comuni ed imprese nel settore del turismo e dell’innovazione tecnologica.
All’incontro, tenutosi presso i saloni di Palazzo Alvaro, sono intervenuti il presidente del Patto, Giancarlo Mamone, ed i presidenti delle Associazioni dei Comuni dell’Area Grecanica e dell’Area dello Stretto, Pierpaolo Zavettieri e Alessandro Repaci.
«Il “Patto territoriale dello Stretto” ha detto Versace è una realtà in cui la Città Metropolitana crede moltissimo, tanto da aver confermato, soltanto poche settimane fa, la propria presenza all’interno della compagine societaria.
Dunque, in un momento decisivo per la sorte dei nostri territori, non potevamo che essere vicini alla società ed ai Comuni jonici e tirrenici che hanno deciso di aderire ad un’iniziativa che può rappresentare un’autentica boccata d’ossigeno per le economie ed il comparto produttivo dell’intera area metropolitana».
«Il progetto pilota ha aggiunto il sindaco metropolitano vede, infatti, l’adesione di diversi enti locali che avranno l’occasione di poter intercettare cospicui finanziamenti da reinvestire sui nostri territori. Si tratta di un programma ben strutturato sul quale la Città Metropolitana si riconosce appieno e che, speriamo, possa trovare la giusta attenzione anche da parte del Ministero».
«La prossima settimana ha concluso l’inquilino di Palazzo Alvaro il corposo lavoro prodotto verrà inviato a Roma con l’augurio di avere, nell’arco dei prossimi novanta giorni, delle buone notizie da trasmettere alle nostre comunità».