Pinqua, Straface “progetto approssimativo ed irrispettoso del centro storico di Corigliano”
Al netto di eventuali indagini in corso e dei chiarimenti in merito che avrebbe richiesto lo stesso Ministero delle Infrastrutture, stanno interessando il complessivo il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua), per come gestito dall’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano, vi sono diverse questioni che devono essere poste all’attenzione dell’opinione pubblica e che inficiano la stessa impostazione di un progetto concepito male e realizzato peggio.
È quanto sostiene il consigliere comunale e regionale Pasqualina Straface, sottolineando come, da una analisi attenta della documentazione disponibile, appare di tutta evidenza come non si abbia alcuna contezza della visione complessiva dei PinQua in particolare, ad esempio, per quanto previsto nel Centro Storico di Corigliano.
Viene indicata, infatti, una spesa di oltre 1 milione di euro finalizzata alla realizzazione, in estrema sintesi, di 2 appartamenti per uso turistico di 45 metri quadrati ciascuno. Basta fare due conti aggiunge e rendersi conto che saranno spesi be 500 mila euro ad appartamento, con un costo di 11 mila euro per metro quadrato, con una proporzione paragonabile a quella rinvenibile nelle più famose città d’arte nazionali.
Sarebbe stata scelta molto più coerente, adeguata e strategica finalizzare queste risorse importanti argomenta la Straface per elevare la qualità della vita di quanti effettivamente hanno già deciso di vivere e restare nel centro storico, investendo quindi nella riqualificazione di vicoli, piazze e spazi urbani di quelle aree ancora popolate e perciò da preservare, migliorare e promuovere per la loro funzione di inclusione sociale ed anche per la loro replicabilità in altre zone della città alta.
Siamo di fronte ad evidenze assurde che prosegue fanno il paio del resto con l’approssimazione generale che emerge dalle schede descrittive del progetto nelle quali si fa riferimento, per la zona di intervento, ad un presunto orto dei monaci di dubbia esistenza storica così come ad un grave terremoto che avrebbe colpito Corigliano nel 1992 ma che non risulta in nessuna analisi storica, qualora questa sia stata mai fatta, come invece si dovrebbe.
Per non parlare della previsione di muri in cemento armato in centro storico, in luogo ad esempio della terra armata solitamente indicata e privilegiata per questi contesti più fragili e da preservare o, ancora, delle prevista sistemazione del verde, già realizzata in altre epoche e che si tradurrebbe in un ulteriore spreco di risorse pubbliche per ripulire aree verde già esistenti.
Siamo scandisce di fronte ad un altro progetto di questa Amministrazione Comunale che non soltanto possiamo definire approssimativo, privo di analisi storiche adeguate, superficiale ed inutilmente costoso ma anche di retroguardia e soprattutto irrispettoso, come tanti altri interventi campati in aria ai quali si assiste in tutto il territorio comunale, del Centro Storico di Corigliano e della sua identità.
Ed è esattamente su questi rilievi puntuali che non soltanto ci paiono di buon senso ma anche più che fondati da più punti di vista che il Sindaco farebbe bene a riflettere di più, con maggiore cognizione di causa e sicuramente con maggiore equilibrio e rispetto della diversità di opinioni e della dignità di tutti i consiglieri comunali, evitando per il futuro conclude la Straface di farci assistere a sceneggiate scortesi e poco istituzionali come quelle verificatesi nell’ultima seduta consiliare nei confronti del consigliere di minoranza Marisa Caravetta alla quale va tutta la mia solidarietà.