Polistena: nota di Michelangelo Tripodi dopo gli arresti dell’operazione “Faust”
Sono amare e scioccanti le notizie che emergono dall’operazione Faust che investono il comune di Polistena. Non si può stare zitti di fronte a quello che è accaduto.
Nell’inchiesta della Procura coordinata dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria dott. Giovanni Bombardieri e dal Procuratore aggiunto dott. Gaetano Paci, ai quali rinnovo il mio convinto e pubblico sostegno, sono stati arrestati il suocero e diversi parenti del sindaco di Polistena.
Ciò in sé è un fatto di una gravità inaudita che rappresenta una ferita profonda per la città di Polistena, per la sua storia limpida e cristallina e per la sua immagine e credibilità.
Inoltre, quanto riportato nell’ordinanza della Procura, fa emergere uno spaccato inquietante che rappresenta lo sfregio di una storia unica e irripetibile che Polistena ha conosciuto e per la quale è stata ammirata ed apprezzata.
La storia di un sindaco comunista che si chiamava Girolamo Tripodi che ha cambiato Polistena all’insegna della legalità, della lotta permanente contro la ‘ndrangheta, che ha sbarrato la strada alle cosche, che ha fatto diventare Polistena un baluardo e un punto di riferimento in Calabria per la pulizia, la trasparenza e il rigore etico e morale.
Chi ha la responsabilità di questo scempio non può girarsi dall’altra parte facendo finta che la cosa non lo riguardi. Lo riguarda eccome, perché se siamo giunti a questo miserrimo crollo, certificato dall’operazione anti-‘ndrangheta “Faust”, ciò è avvenuto a causa delle scelte che sono state compiute e che hanno un nome e un cognome.
Sono enormi e incancellabili le responsabilità politiche e morali che hanno prodotto questo gravissimo ed incalcolabile danno al comune di Polistena e al suo popolo.
Polistena non meritava tutto questo. Considero quanto avvenuto un oltraggio alla memoria di Girolamo Tripodi.
Anche per questo ritengo indispensabile, uno scatto di orgoglio e dignità affinchè vi sia una risposta ed una reazione adeguata di una comunità che non può più accettare supinamente che venga stravolta la propria nobile storia fatta di onestà, laboriosità e legalità.
Michelangelo Tripodi
Già Assessore e Consigliere Regionale