Presentati questa mattina a Gioia Tauro gli eventi previsti il 14 e 15 ottobre per le Giornate Fai d’autunno 2023
Archeologia, antiche torri, architetture, siti e testimonianze che rivelano una storia di eccellenza che dalla Piana di Gioia Tauro ha conquistato la Liguria dalla fine dell’Ottocento sino agli anni Sessanta del Novecento: un secolo da scoprire e “gustare”, con le Giornate FAI d’Autunno 2023.
Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 ritornano puntuali, anche nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, le GFA a cura della Delegazione del Fondo Ambiente Italiano di Reggio Calabria, guidata dalla capodelegazione Dina Porpiglia, e del Gruppo FAI Giovani.
Un evento di primissimo piano con il quale, come di consueto, si rende possibile visitare luoghi normalmente non aperti al pubblico, se non totalmente inaccessibili.
Il percorso proposto per l’Autunno 2023 del FAI è da non perdere: prenderà le mosse dall’edificio delle “Cisterne” a Gioia Tauro con la visita al Museo archeologico Metauros e si svilupperà all’interno del nucleo urbano storico di “Pian delle Fosse”, lungo l’antica cinta muraria – con le sue torri e i suoi suggestivi paesaggi.
I racconti dei luoghi saranno curati dal Direttore e dal personale del Museo, da esperti e studiosi della cultura locale e soprattutto dai nostri “Apprendisti Ciceroni”.
Autentica chicca delle Giornate sarà la visita alla vecchia raffineria “ex Gaslini”, adibita alla lavorazione delle sanse: una storia affascinante, che affonda le sue radici alla fine dell’Ottocento, quando nacque la raffineria Mazzorana, filiale di una società con sede a Bari – Industria di oli, saponi ed affini.
Nel 1908 l’opificio fu ceduto alla società Calabro-Lombarda e in seguito, nel 1933, fu acquisito dalla nota olearia ligure Gaslini (da cui prese il nome con cui ancora oggi l’edificio viene riconosciuto).
La raffineria venne potenziata e restò attiva fino alla Seconda Guerra Mondiale, per poi chiudere definitivamente alla fine degli anni ‘60.
Saranno, quindi, eccezionalmente aperti al pubblico i seguenti siti: Palazzo “Le Cisterne” con ambienti anticamente adibiti a depositi oleari, le vasche del sapone, il Museo della Civiltà contadina “Pelmar” e il sito di archeologia industriale “ex Gaslini”.
E tanti nuovi Apprendisti Ciceroni saranno i più preziosi protagonisti di queste giornate, pronti a disseminare la conoscenza acquisita insieme al FAI di Reggio Calabria, grazie alla convenzione firmata a Gioia Tauro, presso l’Istituto Severi lo scorso 20 settembre tra il D.S. Prof. Fortunato Praticò e il Direttore Generale del FAI, Davide Usai – rappresentato dalla Capo Delegazione reggina Dina Porpiglia.
Grazie alla collaborazione della Delegazione reggina, i ragazzi avranno l’occasione di accompagnare il pubblico alla scoperta del patrimonio di arte e natura del proprio territorio e di sentirsi direttamente coinvolti nella vita sociale, culturale ed economica della comunità, diventando esempio per altri giovani in uno scambio educativo tra pari.
“Questa edizione delle GFA 2023 ci riempie di orgoglio è il commento di Dina Porpiglia, Capodelegazione FAI Reggio Calabria per tante ragioni. Il nostro tema dell’anno “Coltivare Capolavori: l’olio, le essenze, la seta e l’argento a Reggio Calabria” non poteva non partire da Gioia Tauro con la storia e le testimonianze legate alla produzione dell’olio.
Nella giornata di venerdì 13 un convegno che si svolgerà a Palazzo “Le Cisterne” alle ore 17,00 racconterà la ricchezza di un territorio originata attorno alla produzione olivicola e testimoniata dalle architetture che saranno al centro delle visite del FAI.”
“Una nuova occasione per riappropriarsi del proprio territorio, della sua storia, delle sue eccellenze tutte da indagare e portare alla luce sono le parole di Rocco Gangemi” delegato regionale ambiente FAI Calabria.
Le giornate FAI d’autunno reggine contano sull’impegno e la competenza dei Volontari FAI, ancora una volta al servizio dei visitatori per illustrare e far scoprire i dettagli più originali e poco noti della storia materiale di luoghi che spesso si svelano per la prima volta, proprio grazie al più importante evento di piazza dedicato ai beni culturali in Italia.
Un appuntamento che consentirà ai visitatori di conoscere, come forse mai prima d’ora, i lati più incantevoli e nascosti dell’antica Metauros.
L’orario delle visite seguirà il seguente ordine: sabato e domenica 10:30 – 17:30.
Le Giornate FAI d’Autunno sono state presentate alla stampa presso la Sede di Comune di Gioia Tauro, da Dina Porpiglia, Capodelegazione FAI Reggio Calabria, e Rocco Gangemi, Delegato regionale Ambiente FAI Calabria, dopo il caloroso saluto delle autorità: il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio, l’assessore alla cultura Carmen Moliterno, e con gli interventi del Direttore del Museo Metauros Arch. Simona Bruni e del Dirigente scolastico del F. Severi di Gioia Tauro prof. Fortunato Praticò.
Le Giornate d’Autunno FAI godono del patrocinio di: Città Metropolitana di Reggio Calabria e Comune di Gioia Tauro.
LE CISTERNE
L’edificio è sorto nei primi anni del 1800, periodo in cui la città di Gioia Tauro costituiva un importante centro produttivo dal punto di vista agricolo. La sua denominazione è legata alla presenza, al suo interno, di cisterne olearie, depositi ipogei adibiti alla conservazione dell’olio.
Queste cisterne interrate, molto diffuse nella città, potevano essere profonde fino a sei metri e rivestite internamente di vetro doppio, cristallo o piastrelle di maiolica. Intorno alla metà dell’Ottocento, la fiorente produzione agrumicola e olearia rivalutò l’approdo marittimo del porto di Gioia Tauro, divenendo una ricca fonte di esportazione.
L’edificio, originariamente di proprietà del Consorzio Agrario, venne acquisito dal Comune di Gioia Tauro nel 1995. Di notevole valenza architettonica, risulta essere ad oggi uno dei pochi edifici di Gioia Tauro a conservare ancora intatti gli elementi caratterizzanti. Attualmente, lo stabile ospita il Museo Metauros, ad interim, e la Biblioteca comunale.
Il percorso proposto dalla Delegazione reggina del FAI sarà, dunque, un viaggio di scoperta attraverso tutta quella storia, da far riemergere e valorizzare, che lega l’olivicoltura all’industria, tra Ottocento e Novecento.
Dall’Edificio “Le Cisterne”, con gli ambienti anticamente adibiti a depositi oleari, alle vasche del sapone fino al Museo della Civiltà contadina “Pelmar” e al sito di archeologia industriale “ex Gaslini”, un’occasione di scoperta unica e irripetibile.
PIANO DELLE FOSSE
Il centro storico di Gioia Tauro, Pian delle Fosse, deve il suo nome al suggestivo sistema di cunicoli sotterranei ricavati all’interno dello sperone roccioso su cui sorge il borgo, che collegava le antiche cisterne scavate nella pietra per conservare grano, olio e vino.
Si tratta di un gioiello medievale che riserva non poche scoperte: le mura che originariamente cingevano la cittadella sono ancora parzialmente visibili, così come cinque delle antiche torri che vegliavano sugli abitanti del vecchio paese.
Qui sorge Palazzo Baldari, in cui hanno sede la biblioteca comunale e il museo archeologico dedicato all’arcaica Methauros, la mitica città i cui resti, allestiti all’interno di un percorso emozionante, raccontano una storia di conquiste e grandi fasti. Palazzo Baldari risale al 1700 ed è realizzato con pietre a vista, formato da due livelli. Fu utilizzato come gendarmeria dai Borboni e forse ospitò anche Giuseppe Garibaldi. Dal terrazzo lo sguardo si perde nel mare.
Notevoli elementi del centro storico sono la chiesetta di Sant’Antonio, la più antica dell’abitato, e la Fontana settecentesca dei Tre Canali, posta proprio di fronte allo spettacolare Duomo. Edifici di rilievo sono: Palazzo Sant’Ippolito, Palazzo Tripodi/Starace, Piazza Silipigni e il Largo Affaccio col monumento al Caporale Antonio Barone.
Per maggiori dettagli è sufficiente visitare la pagina ufficiale del FAI.