Reggio Calabria: discorso pronunciato dal sindaco Falcomatà in occasione della consegna del Cero votivo in Cattedrale
Eccellenza reverendissima, Reverendo Capitolo Metropolitano, porgo a voi e al Reverendo Clero di questa Chiesa reggina e bovese l’omaggio filiale della Civica Amministrazione.
Eccellenza reverendissima, ho l’onore di consegnare il Cero Votivo come simbolo tangibile della guida richiesta dall’Amministrazione comunale nonché della fede dei reggini, di allora e di adesso.
È una festa diversa dal solito, quella di quest’anno. Il Covid ha sconvolto le nostre vite, le nostre abitudini, ha scardinato le nostre certezze e convinzioni, ci ha fatto scoprire fragili ma ci ha fatto anche riscoprire un senso di comunità forse smarrito, ci ha ricordato che i problemi del nostro prossimo sono anche i nostri, riportandoci al senso autentico della condivisione e della fratellanza che il Vangelo ci insegna.
Colgo l’occasione, eccellenza, per ringraziare Lei e tutti i sacerdoti della chiesa reggina per quanto fatto per la nostra comunità in quei giorni tristi e dolorosi, durante i quali ci siamo trovati distanti, ma uniti, ad affrontare gli effetti inaspettati di una pandemia che ancora oggi affligge tanti popoli nel mondo. Aver trovato in ognuno di voi parole di conforto ci ha aiutato a superare la fatica dell’incertezza.
Ringrazio altresì i cittadini di Reggio Calabria per il loro comportamento esemplare. Se il virus è rimasto fuori dalle porte delle nostre case è grazie certamente al grande lavoro svolto dai nostri medici e dal personale sanitario ma è anche grazie al comportamento dei nostri concittadini che, rispettando le regole, con grande consapevolezza e senso civico, hanno fatto sì che la nostra città potesse superare al meglio quel periodo.
È una festa diversa, dicevo, ma è il momento di affidarci ancora di più alla preghiera.
Madre celeste, posa il tuo sguardo benevolo e tendi la tua mano misericordiosa sulla nostra città. L’incontro tra la tua mano e il nostro cuore ispiri sempre le opere e i progetti della nostra Reggio. La sorregga quando è prostrata, la riconcili quando è divisa, la risvegli quando s’assopisce.
Aiutaci Madre a mantenere intatta l’unità delle nostre famiglie, primo nucleo della nostra comunità.
Aiuta, Vergine Celeste, i nostri malati, i nostri poveri; stai vicina ai nostri giovani, infondi la certezza che vivere onestamente sia l’unica strada possibile.
Eccellenza Reverendissima, con stima e gratitudine La ringrazio per il manifesto amore e la speranza Cristiana che animano il Suo Alto Ministero e, con medesimi sentimenti, rivolgo il cuore e l’animo al Clero reggino.
O Patrona, con l’orgoglio del Primo cittadino, ravvivo la promessa del figlio verso la Madre e ti chiedo di stare vicina a tutti i tuoi figli che ogni giorno lottano per una città più giusta, più unita, più libera affinché non perdano mai la fiducia nel futuro.
Viva Maria, oggi e sempre.