Reggio Calabria esclusa dalla Capitale Italiana della Cultura 2027, Antonio Zappia “un fallimento annunciato dell’Amministrazione Falcomatà”

“La recente esclusione di Reggio Calabria dalla designazione a capitale italiana della Cultura 2027 rappresenta l’ennesima dimostrazione dell’inadeguatezza dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Giuseppe Falcomatà.
Durante la presentazione del dossier “Cuore del Mediterraneo” al Ministero della Cultura, l’incapacità di rispondere efficacemente alle domande della commissione ha evidenziato una preparazione superficiale e una scarsa visione strategica.” – a dichiararlo, il Responsabile dei Reggini Fuorisede del Movimento “Rivoluzione Rheggio 743 a.C.”, Antonio Zappia.
“È sconcertante constatare come, nonostante le potenzialità culturali e storiche della nostra città, la gestione approssimativa e l’assenza di una pianificazione concreta abbiano portato a questo prevedibile insuccesso” ha proseguito Zappia.
“La scelta di affidare la rappresentanza a figure politiche prive della necessaria competenza, anziché coinvolgere esperti del calibro del Professor Daniele Castrizio, ha ulteriormente compromesso la credibilità della candidatura.”
“Mentre altre città, come Pordenone, hanno saputo valorizzare le proprie risorse e presentare progetti solidi, Reggio Calabria si trova a fare i conti con l’ennesima occasione persa, frutto di una leadership inefficace e autoreferenziale” ha rimproverato Zappia.
“È tempo che la nostra comunità prenda coscienza della necessità di un cambiamento radicale, affidandosi a persone competenti e appassionate, capaci di trasformare le immense potenzialità di Reggio in realtà concrete.”
“Rivoluzione Rheggio 743 a.C. si impegna a promuovere una nuova classe dirigente, lontana dalle logiche clientelari e focalizzata sul rilancio culturale, sociale ed economico della nostra amata città.
Solo attraverso una presa di coscienza collettiva e un rinnovato impegno possiamo sperare in un futuro diverso per Reggio Calabria” ha concluso Antonio Zappia “Reggio Calabria meritava di essere Capitale della Cultura? Certamente sì, ma non così.”