Reggio Calabria: il presidente di Confesercenti Aloisio sulla chiusura di discoteche e locali da ballo
Credo sia chiaro a tutti che la tutela della salute debba essere prioritaria soprattutto in un momento come questo, dove l’errore più clamoroso che si possa fare è quello di abbassare la guardia.
Questa la dichiarazione del Presidente di Confesercenti Reggio Calabria Claudio Aloisio che prosegue, penso però che le ordinanze regionali emanate con l’obiettivo di contenere la pandemia, debbano essere proporzionate alla situazione oggettiva e al reale rischio per la popolazione.
Per tale motivo ritengo l’ordinanza della Presidente Santelli, che fino al 7 settembre ha imposto la chiusura di tutte le discoteche e dei locali assimilabili, troppo drastica rispetto ai dati calabresi che riportano nuovi contagi, sì in aumento, ma sempre molto bassi in termini assoluti.
In Emilia Romagna e Veneto, regioni con un numero di nuovi contagi rispettivamente tre e sette volte più alto del nostro i Governatori, ad esempio si sono determinati in altra maniera, dimezzando la capienza degli ingressi nei locali da ballo e prescrivendo l’obbligo di indossare sempre la mascherina.
Perché non attuare misure simili anche nel nostro territorio? si domanda il Presidente Aloisio. Misure che avrebbero consentito di diminuire drasticamente il rischio di ulteriori contagi evitando al contempo non un rischio, ma una certezza: la mazzata devastante e in alcuni casi definitiva che tante imprese, dopo aver faticosamente riaperto e fatto ingenti investimenti per ripartire, si troveranno a subire proprio nel pieno di una stagione estiva già comunque compromessa da un deciso e generalizzato calo di presenze e fatturato.
Dato che però così è stato deciso, è indispensabile che gli imprenditori non vengano lasciati soli.
Non si può ribaltare il peso economico di una crisi di tali proporzioni sulle spalle del nostro fragile tessuto imprenditoriale già in ginocchio dopo il lungo lockdown.
È fondamentale conclude Aloisio che la Regione, utilizzando proprie risorse o interloquendo con il Governo per ottenerle, attivi immediate e concrete azioni a sostegno del comparto, in primis erogando in maniera semplice e certa contributi a fondo perduto che compensino i mancati introiti dovuti agli effetti dell’ordinanza, scongiurando così una raffica di chiusure e licenziamenti che la Calabria non può assolutamente permettersi.