Reggio Calabria: Lettera dei familiari della Casa di Riposo Santa Rita alle Istituzioni
Sul caso relativo alla casa di riposo ‘Santa Rita’ di Gallico a Reggio Calabria che nella giornata di Pasqua ha ricevuto un mandato di sequestro da parte dei N.A.S. per alcune problematiche amministrative, riceviamo e pubblichiamo una lettera del Sig. Massimo Sgrò, rappresentante dei familiari degli anziani della struttura:
“Riteniamo opportuno fare una premessa: il nostro non vuole essere un attacco alle istituzioni, verso le quali nutriamo grande rispetto e fiducia;
Il nostro vuole essere solo un “mero” messaggio, un’appello disperato per cercare di ottenere l’attenzione su una tristissima situazione, che si protrae ormai da tempo.
Chi scrive, sono i parenti dei nonnini della Casa di Riposo Santa Rita, sita in Gallico. La struttura gestita da Luigi Moragas e la moglie Mery, rappresenta per noi un fiore all’occhiello della nostra città. Gli ospiti che si trovano qui ricoverati, sono accuditi, coccolati e ricevono tutto quello di cui hanno bisogno. Viene ridata a loro, una dignità che purtroppo la malattia aveva tolto da tempo. Solo chi si trova ad affrontare e vivere certe patologie, può capire l’importanza dell’esistenza di strutture come quella di Santa Rita.
Per noi è diventata seconda famiglia, dopo lo sgomento iniziale di dover accettare la malattia che ci ha costretti a dover collocare i propri cari in una casa che non è la loro, ma che lo è diventata nel tempo.
Qui si è ritrovato non solo un benessere fisico, ma un equilibrio mentale, grazie a tutti coloro che collaborano attivamente e con tanto amore, facendo scaturire una sinergia tra famiglie e titolari della struttura.
Purtroppo però il giorno di Pasqua e in un momento così difficile per tutti, la Casa di Cura Santa Rita è stata posta sotto sequestro, non per problemi igienico sanitari, né ovviamente per violenze sui nonnini, ma per questioni burocratiche, questa è la motivazione che seppur giusta è altrettanto triste.
Ora noi non vogliamo entrare nel merito dell’operato delle Istituzioni, ci mancherebbe, ma chiediamo a quest’ultime con il cuore in mano, di venirci incontro, di trovare una soluzione sempre nel rispetto delle leggi, di far sì che la Casa di Cura Santa Rita, ritorni ad essere la nostra seconda famiglia”.
Il rappresentante dei familiari
Massimo Sgrò
È raro che i familiari di anziani ospitati in questa struttura usino parole così lodevoli. Tutto quello che sta succedendo è semplicemente paradossale.