Reggio Calabria: operazione ndrangheta, Dieni «Santelli faccia mea culpa, ora giunta “pulita”»
«La nuova indagine della Dda di Reggio Calabria contro la cosca Alvaro getta ombre inquietanti sul centrodestra calabrese». A dirlo è la portavoce alla Camera del Movimento 5 stelle Federica Dieni.
L’inchiesta aggiunge ha coinvolto il neo consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Domenico Creazzo, finito ai domiciliari, e il senatore di Forza Italia Marco Siclari, per il quale è stata chiesta l’autorizzazione a procedere del Parlamento.
Fermo restando il principio di non colpevolezza fino alle eventuali condanne definitive, non si può tacere sul fatto che, ancora una volta, il centrodestra calabrese si ritrova nel mezzo di vicende giudiziarie dalle quali emergono comportamenti riprovevoli e sconcertanti.
Il M5s continua Dieni ha più volte lanciato appelli a favore delle liste pulite, un appello caduto, evidentemente, nel vuoto. E così la Calabria si ritrova con un consigliere arrestato ancor prima dell’insediamento della assemblea regionale, per un inizio di legislatura non troppo promettente.
È solo il caso di ricordare che il centrodestra, anche negli scorsi anni, ha avuto diversi altri suoi rappresentanti arrestati e condannati per contiguità alle cosche di ‘ndrangheta. Il passato sembra dunque non aver insegnato nulla.
Le indagini della magistratura, verso la quale è doveroso esprimere un ringraziamento conclude Dieni, faranno il loro corso. Nel frattempo, la neo governatrice Santelli, anziché paventare il rischio di strumentalizzazioni, faccia mea culpa per i mancati controlli sulle liste e vari una giunta al di sopra di ogni sospetto.