Reggio Calabria: referendum su Città dello Stretto, Dieni «Grande esercizio di democrazia»
Il sindaco Falcomatà era contrario all’Autorità portuale dello Stretto e oggi si dice favorevole a una nuova “unione” tra Reggio e Messina. Mi fa piacere che abbia cambiato idea». Così la portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle Federica Dieni.
In sostanza aggiunge la parlamentare, anche le forze politiche che irridevano le nostre proposte sono infine arrivate alla conclusione che nuove forme di conurbazione tra Reggio e Messina possano rappresentare la molla per la crescita e lo sviluppo delle due città metropolitane dello Stretto.
Il M5s aggiunge la deputata ha sempre avuto contezza della necessità di un nuovo rapporto istituzionale, sociale ed economico tra le due città, in virtù della loro storia per molti versi comune, della condivisione dello stesso tratto di mare e della naturale propensione a “stare insieme” di due territori di fatto gemelli ma divisi dai rigidi confini disegnati da un regionalismo che ha mai tenuto conto delle caratteristiche proprie dei territori.
L’Autorità di sistema portuale dello Stretto, nata da poco e voluta con forza dal M5s continua Dieni, va proprio nella direzione di una per certi versi inedita “collaborazione” tra le città e deve rappresentare un primo passo verso l’emancipazione istituzionale ed economica di due grandi realtà, di fatto trascurate dai rispettivi governi regionali.
È in virtù di queste premesse che condivido con convinzione l’idea, avanzata da due stimati docenti e intellettuali come Tonino Perna e Daniele Castrizio, di un referendum popolare attraverso il quale chiedere ai cittadini di pronunciarsi sulla proposta di creare un’unica Città metropolitana dello Stretto.
Sarebbe, senza ombra di dubbio, un bellissimo esercizio di democrazia e fornirebbe spunti utilissimi per immaginare un futuro diverso per due città che, finora, sono riuscite a sviluppare una percentuale molto bassa di tutto il loro potenziale.
Noto inoltre con soddisfazione conclude Dieni che anche il sindaco di Reggio si è detto favorevole a una consultazione popolare sul tema, segno evidente che ha definitivamente modificato le sue opinioni iniziali.