Reggio Calabria: solidarietà di Ripepi ai lavoratori AVR, la responsabilità è del sindaco e della sua amministrazione
Gli scioperi dei lavoratori dell’AVR si avvicendano nel tempo, (il prossimo fino al 12 luglio), ma nulla è cambiato da due anni a questa parte e pur incrociando le braccia, gli operai della società municipalizzata si ritrovano sempre con un paio di stipendi non pagati.
Si attendevano delle risposte per tutte le spettanze ancora dovute agli operatori che si occupano della raccolta dei rifiuti, ma nulla di fatto per chi attende da tempo buona parte delle mensilità.
Di chi è la responsabilità, se non di chi, oltre a non ottemperare alla corretta gestione dei rifiuti, dovrebbe occuparsi di garantire la giusta paga a chi opera un servizio essenziale per la nostra città? Oggi ho avuto modo di parlare e confrontarmi con i lavoratori dell’AVR e mi sento in dovere di fare le dovute rimostranze per una categoria sommamente afflitta dalle mancanze dell’amministrazione.
Lavoratori che in pratica si ritrovano ad affrontare una doppia crisi; la prima generata dalla situazione di stallo creata dal Covid 19 e l’altra da una endemica circostanza di incompetenza pubblica e dunque di mancato pagamento degli stipendi. Il peso che si genera sulle famiglie, prive di mezzi, oltre che di lavoro, aggrava l’idea di un futuro che non c’è, né per la nostra città né per questi lavoratori al servizio dei cittadini.
La cosa determina un circolo vizioso che, naturalmente, in primis va a discapito degli operatori i quali si vedono costretti ad effettuare costantemente gli scioperi e in secondo luogo torna a sfavore dei cittadini, i quali pagano il prezzo del disservizio, ma non certo per incapacità dei lavoratori.
Del resto, come far valere il proprio diritto a che il lavoro venga pagato a tempo debito, se non sottraendo il servizio necessario? Chi sta al vertice dell’amministrazione sembra non comprendere né l’uno né l’altro bisogno e si identifica solo con la platea dei propri elettori ai quali, evidentemente aggrada una città invivibile e per i quali poco conta il benessere dei lavoratori.
L’attuale sindaco sa farsi comprendere solo per slogan e mentre sciorina la sua recita elettorale per tentare un fortunato ritorno, la società AVR vive l’ennesima decadenza sulle spalle degli operai.
Falcomatà si era impegnato a procedere con l’internalizzazione dei servizi, soprattutto riguardo alla complessa vicenda della gestione rifiuti su cui pende ancora il vergognoso scaricabarile con la Regione Calabria, e conseguentemente si era assunto la responsabilità di riassorbire i lavoratori dell’AVR, ancora commissariata, nella nuova società Inaus Castore.
Ad oggi però gli operatori del servizio non conoscono nemmeno in maniera sfocata i contorni del loro futuro lavorativo, non esistendo nemmeno le linee guida necessarie per un serio piano industriale.
Alla luce di questo balletto politico, come non pensare all’ennesimo bluff del primo cittadino, che gioca con la pelle degli operai e delle loro famiglie, che avrebbero il sacrosanto diritto di mangiare sempre e non certo a mesi alterni o quando si ritiene di dover pagare uno stipendio, come se lo stesso fosse una pretesa troppo complessa da assolvere o una gentile concessione dell’amministrazione comunale.
Fratelli d’Italia ricorda a chi di dovere che, i buoni servizi hanno un costo e un primo cittadino davvero interessato alla città e ai suoi concittadini dovrebbe essere in grado di prevedere le spese di gestione dei servizi essenziali.
In questo modo ci troveremmo con meno immondizia sotto il picco del sole e con operatori puntuali e meno indignati. Per quanto tempo ancora Falcomatà continuerà ad inventare falsità?