Reggio Calabria: tenuto in questi giorni il terzo anniversario della rete di avvocati “Marianella Garcia”
Proprio in questi giorni la rete di Avvocati “Marianella Garcia” ha celebrato il terzo anniversario dal proprio rilancio e lo ha fatto ancora una volta ponendo al centro della propria riflessione: i diritti umani.
I legali, operanti all’interno del Centro Comunitario Agape, ospiti della talk station di Strill, hanno intrattenuto una serie di conversazioni sul fenomeno della tratta degli esseri umani con alcuni dei compagni di viaggio degli ultimi anni.
Ad aprire la carrellata di interventi, il duo composto dall’avvocato Lucia Lipari e dalla Special Rapporteur dell’ONU, il giudice Maria Grazia Giammarinaro, che si sono avvicendate ribadendo che “la questione sociale legata al traffico di persone è soggetta ad un’attenzione altalenante, subordinata comunque al discorso pubblico dominante. I migranti che si ritrovano sulla rotta balcanica e del Mediterraneo sono vittime di reati come la tratta o la riduzione in schiavitù e le politiche per l’integrazione, seppur presenti, non decollano. Che ci fosse sfruttamento in edilizia ed in agricoltura era cosa nota, ma la capillarità in moltissimi settori è più recente. Occorre uscire da una logica vittimistica e seguire la matrice della titolarità dei diritti dei migranti.”
Dello stesso avviso, Raffaela Milano, presidente di Save the Children Italia, che condivide con la rete legale dell’Agape un protocollo a sostegno di famiglie e minori e un presidio presso il Tribunale per i minorenni di Reggio C.
“La crisi pandemica ha sviluppato il fenomeno dell’indoor e delle dark room. Tristi protagonisti di queste storie di sfruttamento sessuale risultano dai nostri rapporti molte minorenni, irretite a venire in Occidente con la falsa promessa di una crescita economica ed umana. Il lavoro di drop in e di rete per arginare il fenomeno è essenziale.”
Interpellato da Raffaele Mortelliti e Lucia Lipari, anche il Presidente della commissione antimafia, Nicola Morra, ha fatto il punto sull’argomento, dicendo che:
<<Le mafie a livello internazionale hanno intessuto traffici cospicui. La direttiva europea antiriciclaggio è sicuramente un passaggio importante per contenere gli illeciti legati alla fattispecie, ma l’Italia ha difficoltà a recepire le normative europee, del resto non dimentichiamo che pecunia non olet.>>
A chiudere il ciclo di conversazioni è stato Arcangelo Badolati, scrittore e giornalista raffinato. Sul tema della narrazione del fenomeno migratorio in termini politici e lessicali ha evidenziato che:
<<Le superpotenze hanno sull’Africa e il Medio Oriente sfere di interesse ingenti. Occupano quelle aree per proteggere Israele, alleato storico, e per sfruttare le risorse di quei territori. Il racconto giornalistico è stato spesso strumentalizzato, andando a creare l’immagine del migrante invasore. CNN, ABC, BBC, i grandi network insomma, avevano a volte raffigurato i fatti diversamente da quello che erano.
Quando si doveva far cadere Gheddafi, per rappresentarlo come cattivo, ripresero delle immagini di quello che era in realtà un cimitero iracheno, ma come se fosse una fossa comune, sul modello bosniaco. La caduta della Libia ha innescato un mutamento geopolitico importante. I giornalisti nella costruzione sociale collettiva hanno grandi responsabilità>>.