Reggio Calabria: verso il waterfront, si parla di “beni comuni e spazi condivisi – lo sport riparte in città”
Si è tenuto, nella sala biblioteca “Trisolini” di Palazzo Alvaro, il terzo incontro di accompagnamento all’inaugurazione del Waterfront.
Sul tema “Beni comuni e spazi condivisi: lo sport riparte in città”, coordinati dall’assessore Giuggi Palmenta, si sono alternati gli interventi del sindaco Giuseppe Falcomatà, di Giovanni Malagò, presidente del Comitato olimpico nazionale italiano, di Cinzia Nava, presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Calabria, di Maurizio Condipodero, presidente del Coni Calabria, di Antonello Scagliola, presidente del Cip Calabria, di Fabio Pagliara, presidente della Fondazione Sport City, di Nicolò Di Tullio, Project Developer Ocean Agorà, e di Federico Pagliara, Ceo ff Sports Consulting. Dall’iniziativa è anche emersa la possibilità che Reggio si possa candidare ad ospitare i “Giochi del Mediterraneo 2030”.
Se per il presidente Malagò il concetto di Waterfront è «un valore aggiunto per la città di Reggio», tanto che «si deve sviluppare in modo definitivo così come avvenuto a Barcellona, Sidney o Valencia che hanno saputo coniugare il rilancio del fronte mare al valore sportivo», secondo il sindaco Falcomatà «Reggio si prepara ed essere non solo museo, ma anche palestra all’aperto».
Sul Waterfront ha detto il primo cittadino esiste un’area dedicata al fitness, ma di fatto è già un luogo vissuto da migliaia di cittadini che vi passeggiano, corrono, respirano area pulita. Lo sport è salute, ma per la nostra città si conferma essere un vero e proprio diritto di cittadinanza.
Questo è un il pezzo della programmazione più ampia che stiamo portando avanti anche sulle infrastrutture dello sport con risorse europee, con i bandi del Governo nazionale, partecipando alle manifestazioni d’interesse dell’Anci nazionale, in sinergia istituzionale con le federazioni, gli enti di promozione, il Coni o con le federazioni della disabilità.
Fra gli esempi portati dal sindaco Falcomatà, c’è la riqualificazione totale della zona di Piazza della Pace su cui proprio il Coni nazionale «assume un ruolo determinante».
Il presidente Malagò ha aggiunto è un amico di Reggio e lo ha dimostrato in tanti modi. Prima con la visita al Parco Caserta riaperto dopo anni di chiusura e, successivamente, con la seduta della Giunta nazionale del Coni organizzata a Palazzo Alvaro, un onore per l’intera Città Metropolitana.
Non una semplice passerella l’ha ricordata Falcomatà ma il momento in cui il Comitato olimpico ha confermato l’impegno di lasciare traccia indelebile sul territorio perché, in quell’occasione, ha deliberato il progetto esecutivo di riqualificazione della piscina comunale, un investimento da sette milioni di euro capace di rigenerare una zona della città dove, per altro, insistono numerose altre azioni di riqualificazione urbana: dal bando Qualità dell’abitare, allo stadio “Granillo” totalmente riammodernato, fino al Parco lineare sud e alla ristrutturazione di impianti dedicati alla pallavolo, al karate, al basket.
A tal proposito a breve sarà indetta la gara d’appalto per questi lavori. Un’altra buona notizia, dunque, che per l’assessore Palmenta «aiuta nel percorso intrapreso di costituzione della “Sport City”, dove gli spazi urbani diventano luoghi idonei ed ideali per il fitness ed il benessere collettivo».
Concetto ripreso da Cinzia Nava che ha raccontato il Waterfront come «un posto attrezzato per la cura di tutti i cittadini; uno spazio privo di barriere che consente l’attività fisica anche alle persone con disabilità. E’ insomma, un’infrastruttura che traduce, in fatti concreti e pratici, la teoria delle pari opportunità».
Il presidente del Coni Calabria, Maurizio Condipodero, vede, nella grande opera che congiunge il Porto al Lungomare “Falcomatà”, «un’area dove poter sviluppare il turismo sportivo che rappresenta un grande veicolo per la crescita economica.
Lì si può realizzare un calendario di eventi dedicato alle discipline che si prestano all’esercizio all’aperto». In questo modo, secondo il presidente del Cip Scagliola, «Reggio sta dimostrando di abbattere le barriere più difficili: quelle mentali. Oggi, stiamo parlando di una città globale, inclusiva, che realizza appieno il sogno dello sport paralimpico».
Fabio Pagliara, quindi, si è concentrato sul progetto di Sport city che con la sua Fondazione, ormai da anni, sta portando avanti interpretando quella che definisce «una rivoluzione soft per la comunità». «Serve ha detto una grande alleanza tra le città e la tecnologia e, in questo senso, lo sport è il migliore alleato perché produce salute, Pil e benessere collettivo come nessun altro asset è capace».
A Nicolò Di Tullio il compito di traslare sul Reggio l’idea che sta attuando a Genova, ovvero le “Ocean Agorà”, strumenti urbanistici innovativi «capaci di mettere a rete capitale sociale, ambientale ed economico per riqualificare l’area marinaresca oltre il semplice turismo stagionale».
Il progetto ha spiegato è quello di avere più mare con la creazione di un reef sottomarino che riduce la forza delle onde creando le condizioni idonee per gli sport su tavola e vela e garantendo, allo stesso tempo, il ripopolamento della vita sottomarina. L’Ocean agorà, dunque, diventa uno spazio condiviso, una pizza in mare tra terra ed acqua, un campo sportivo quando il moto ondoso lo permette».
Ha concluso Federico Pagliara con un intervento incentrato sul connubio Sport-tecnologia e presentando due applicazioni che «premiano il benessere e la sostenibilità ambientale», ma anche i progetti che sta portando avanti nelle scuole sul “risparmio di Co2” e sulle “Sport city del futuro” che collegano il mare al movimento in città.