Reggio, l’Avo vicina a chi soffre: biglietti di auguri ai pazienti e Befana in pediatria
Accanto a chi soffre presenti, anche in queste feste ormai trascorse, le volontarie e i volontari dell’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri), in servizio da 35 anni accanto alle persone ricoverate nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria.
Due i momenti di condivisione nei reparti di emodialisi, malattie infettive, nefrologia, neurochirurgia, ortopedia, pediatria e urologia del Gom.
«Grazie alla collaborazione del personale sanitario, che sempre ringraziamo, anche in questo frangente post pandemico, durante le feste abbiamo potuto consegnare le letterine di auguri scritte dalle bambine e dai bambini dei due gruppi di classi delle scuole primarie De Amicis e Frangipane dell’istituto comprensivo De Amicis-Bolani. In occasione dell’incontro svoltosi lo scorso novembre, promosso nell’ambito del progetto “Volontari per un giorno” sulla scia della Giornata nazionale Avo, avevamo proposto di scrivere dei pensieri da dedicare a chi avesse dovuto trascorrere le feste in ospedale. La risposta dei bambini è stata meravigliosa e così anche l’accoglienza di questo tenero gesto di solidarietà da parte delle persone ricoverate», hanno sottolineato Antonella Stirparo e Roberta Zehender, vicepresidenti dell’Avo di Reggio Calabria.
Hanno viaggiato da cuore a cuore, al di là di una conoscenza personale, pensieri di affetto e messaggi di auguri. Per i piccini, anche le calze della befana.
«In attesa di tornare settimanalmente dai nostri bambini, anche quest’anno siamo stati nel reparto di Pediatria per donare le calze nel giorno della Befana. Teniamo particolarmente a questo appuntamento, che è una tradizione da oltre 20 anni, specie da quando la pandemia ci tiene lontani dalla corsia. Così, anche quest’anno, grazie alla collaborazione del personale del reparto, abbiamo portato in dono dolci ma soprattutto calore e vicinanza in un momento dell’anno in cui trovarsi in ospedale desta maggiore tristezza. Ecco la nostra presenza ha inteso portare un sorriso e, magari, essere anche di buon auspicio per un nostro ritorno», ha raccontato Teresa Alessandrello, volontaria Avo.
«L’Avo conferma la sua volontà di restare accanto a chi soffre con il consueto spirito di gratuità. Dopo avere prestato con la stessa dedizione il servizio di accoglienza richiesto durante la pandemia, non potendo entrare in contatto con le persone ricoverate, speriamo di tornare in corsia in questo 2023. Essere di conforto nella malattia costituisce l’essenza del nostro essere volontari», ha concluso Francesco Nicolò, presedente dell’Avo di Reggio Calabria.