Ripepi: Falcomatà potrebbe mandare in fumo Mediterranean Life, il progetto del secolo da 6500 posti di lavoro
Non ci sono dubbi, Mediterranean Life è certamente il progetto del secolo per la nostra Città. Ripassando la storia nessuno ricorda un progetto simile, 6500 posti di lavoro nel segmento vocazionale tipico della nostra Reggio. Turismo per imbarcazioni da diporto, un porto turistico terminal di servizi nell’autostrada del mare più importante del mondo, lo Stretto di Reggio Calabria e Messina.
Tutto interamente finanziato con fondi privati, circa 500 milioni di euro. Insomma il modo per intercettare finalmente il tesoro che viene dal mare che ci passa sotto il naso e non si ferma perché nessuna struttura è stata costruita per ospitarlo.
Un piccolo particolare, tutto questo però non è contemplato nel nuovo piano strutturale comunale né sul nuovo piano spiaggia approvato dal Consiglio Comunale.
Sì è proprio così, il Piano Spiagge del Comune fa sfumare il progetto del secolo, il Mediterranean Life, sostenuto da imprenditori onesti e finanziato da banche mondiali.
Nell’arco di pochi giorni, il sindaco Falcomatà si fa soffiare sotto il naso 100 milioni di Fondi Europei per la sostenibilità e subito dopo sostiene un Piano Strutturale classificandolo addirittura Masterplan del mare, ma che elimina dalla programmazione il Mediterranean Life, il porto turistico che dovrebbe realizzarsi in prossimità del centro commerciale Porto Bolaro sostiene il consigliere comunale Massimo Ripepi, da sempre a favore di uno sviluppo turistico integrato alle attività economiche.
Ebbene, la prospettiva di almeno 5000/6000 posti di lavoro nel settore del turismo e della nautica da diporto, non è stata ritenuta una motivazione sufficiente per inserire il progetto Mediterranean Life nel novero delle grandi opere da realizzare; il Mediterranean avrebbe risvegliato la nostra vocazione turistica e soprattutto avrebbe potuto trovare, nella vicinanza dell’Aeroporto dello Stretto, una sinergia tale da predisporre una dinamica circolazione di visitatori e portare il traffico del Tito Minniti almeno a due milioni di passeggeri.
Invece, la variante del Piano Spiagge appena approvata da Falcomatà, non prevede nemmeno punti di ormeggio e servizi di accoglienza per i naviganti, con una serie di vincoli che probabilmente limiteranno molte attività.
Non è solo un onesto imprenditore come Pino Falduto ad indignarsi, ma sono tutte le associazioni di categoria, che a causa di una politica miope e fortemente schierata ideologicamente, vedono sfumare immediate opportunità di lavoro e di dinamismo economico.
E parlo di ideologia, perché il fatto che il consigliere Minicuci, espressione del centro destra, avesse richiesto un parere politico favorevole sul Mediterranean Life e che oggi quest’ultimo, venga inesorabilmente cassato dalla visione progettuale della Città Metropolitana, la dice lunga sull’incapacità di certi soggetti politici, in primis il sindaco Falcomatà, di adoperarsi per l’interesse comune e per il bene della nostra amata Reggio, mettendo da parte i colori politici.
Oggi più che mai, epurando un progetto sostenuto da istituti di credito mondiali, si affosserebbe Reggio Calabria portando avanti piccinerie ideologiche, che a nulla valgono, se non a frustrare la nostra inclinazione turistica e gli investimenti lungimiranti di imprenditori che sanno “fare”, aperti al nuovo e scollegati da logiche arriviste se non nel segno dello sviluppo sano per questa città.
Chi ha paura di fare l’interesse di Reggio? Sicuramente quelli come Falcomatà, che pensa bastino i “chiringuiti” o i pontili galleggianti a trasformare il volto economico di un territorio.
La Città Metropolitana esige investimenti consistenti e pianificazioni di lungo termine e non intenzioni improvvisate, che sappiano convogliare tutto il traffico del Mediterraneo verso lo Stretto, ma per questo serve un porto di grandi dimensioni, un collegamento diretto con l’Aeroporto e un indotto nell’entroterra che possa accogliere adeguatamente i diportisti.
Il Mediterranean Life offre la possibilità di trasformare Reggio e tutte le nostre più belle spiagge in un’oasi turistica.
Conclude Ripepi: E’ un gravissimo errore non cogliere al volo questa opportunità e non prendere nemmeno in considerazione quanto proposto da questi imprenditori solo per rimanere trincerati nella propria inutile visione, come ulteriore passo verso il declino definitivo di Reggio.
Contro ogni speranza vogliamo credere all’ultimo monito lanciato dal Sindaco Falcomatà all’ultimo Consiglio Comunale: abbattere le barriere politiche quando è in ballo lo sviluppo e la crescita della nostra Città. Facciamolo insieme per salvare il progetto del secolo.