Saccomanno (Lega) “comunicazione Meloni e ministri no azione dovuta, si azione voluta”
Sono decenni che la magistratura blocca le riforme che il Parlamento cerca di portare avanti. Un’azione che, negli ultimi giorni, è divenuta quasi insopportabile: uscire dall’aula nel momento in cui il Ministro della Giustizia o suo delegato interviene non è, sicuramente, edificante!
Contestare in modo estremo la realizzazione di un programma voluto dal Popolo e, poi, protestare sventolando la Costituzione, è un’azione pesante e non apprezzabile.
Specialmente, se si analizza la riforma che non pregiudica la posizione del PM, ma cerca solo di specializzare i ruoli e staccarli per evitare possibili condizionamenti.
D’altro canto, la riforma della giustizia è stata chiesta anche dall’Europa, visto che in Italia non funziona il sistema giudiziario e, quindi, vi è una incontestabile esistenza di palesi criticità.
Una sola riflessione: nei procedimenti penali quasi il 50% di questi finiscono con assoluzioni e prescrizioni, specialmente quelli che riguardano la politica ed i cittadini comuni. Ma, nel frattempo, si è distrutta la persona, la carriera, la professionalità, l’impresa e, maggiormente, la famiglia. È Giustizia questa? Sicuramente NO.
Nel civile, poi, i tempi sono decennali per avere una sentenza e spesso questa è inverosimile! Senza alcuna adeguata motivazione e con condanna alle spese rilevante per impedire una possibile impugnativa. La Giustizia vera deve dare risposte adeguate e non surrogati per impedire che questa venga utilizzata dal cittadino.
Di questo i magistrati non ne parlano assolutamente! Per non dire poi della produttività! In sostanza, risulta più che evidente che si sta cercando solo di mantenere i privilegi esistenti di chi non risponde a nessuno e non paga per gli errori commessi, figli, spesso, di presunzione ed arroganza, che, però, creano una palese sfiducia nel sistema e nei giudici.
Lo scontro odierno, poi, è la prova più evidente e manifesta che si vogliono boicottare le riforme e che nulla si vuole cambiare per migliorare un servizio dovuto ai cittadini.
Inverosimile, ancora, l’avviso o la comunicazione di garanzia inviati alla premier Meloni e ai ministri, il giorno dopo della presentazione di un esposto da parte dell’avv. Li Gotti.
Mi chiedo e chiedo ai magistrati se tale celerità e tempestività sono sempre utilizzati nelle denunce presentate dal semplice cittadino e se, invece, spesso rimangono, anche per anni, nei cassetti delle Procure?
A me pare che qui si ritrovi una arbitrarietà che la Costituzione vorrebbe evitare: l’azione penale è obbligatoria, ma, oggi, è, invece, solo discrezionale!
In oltre 40 anni di attività professionale non ho mai visto una celerità del genere che fa molto pensare, ad un cittadino comune, che si tratti di una palese e pesante risposta al tentativo di portare avanti le riforme non volute da una parte della magistratura. All’estero parlano di strisciante “colpo di Stato!”.
L’Italia ha tante necessità, specialmente nel corretto funzionamento del sistema giustizia, e non può, oggi, sconvolgere i principi della nostra Costituzione: ognuno faccia il proprio dovere e non travalichi i limiti esistenti.
Che i Magistrati facciano i Magistrati e garantiscano un sistema corretto e funzionante, così come il Governo ed il Parlamento devono fare le leggi e governare una Nazione, che non merita queste incomprensibili contrapposizioni.
È giusto e non procrastinabile più che si facciano le riforme e che queste vengano rispettate da tutti. Così come è intollerabile che tutti paghino gli errori commessi ed i magistrati ne siano esenti! Anche su questo è necessaria una riflessione per ripristinare un momento di civiltà democratica e giuridica.
Giacomo Francesco Saccomanno – Avvocato, già Commissario regionale Lega e Sindaco del Comune di Rosarno.