San Giovanni in Fiore: i carabinieri arrestano 2 persone per lesioni aggravate, minaccia aggravata e porto d’armi ad offondere
Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Sezione Operativa e Radiomobile della Compagnia di Cosenza, con il supporto della Stazione di San Giovanni in Fiore hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone l’applicazione della misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica, traendo in arresto un 38enne e un 62enne, padre e figlio, residenti nel centro florense, ritenuti responsabili di lesioni personali aggravate, minaccia aggravata e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
I due, in data 18 ottobre 2019, in San Giovanni in Fiore (CS) si rendevano responsabili di una grave aggressione nei confronti di un 41enne, anch’egli residente nel centro florense.
In particolare, mentre la vittima si stava recando presso un supermercato, per futili motivi, i due aggressori si avvicinavano repentinamente all’uomo, immobilizzandolo alle spalle e successivamente minacciandolo di morte. In quei concitati attimi, uno dei due aggressori, brandendo un coltello, lo feriva sul lato sinistro del volto, procurandogli serie lesioni.
Nelle attività immediatamente successive all’evento, i militari provvedevano ad avviare le indagini, rivolgendo in particolare la loro attenzione alle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto, nonché all’escussione a sommarie informazioni della vittima.
Grazie alla visione dei filmati dell’accaduto, acquisiti nell’immediatezza dei fatti, i carabinieri riuscivano ad identificare i due soggetti responsabili dell’aggressione.
Tenendo, inoltre, conto del referto medico rilasciato alla vittima che aveva riportato gravi ferite, giudicate guaribili in 25 giorni, è stato delineato un quadro chiaro ed inequivocabile. I menzionati riscontri infatti hanno contribuito ad irrobustire un quadro indiziario connotato da particolare gravità.
A seguito di quanto documentato, il GIP presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta dalla locale Procura che ne aveva sottolineato la gravità e la pericolosità sociale degli autori, decideva l’applicazione della misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari per i due indagati, che sono stati dunque ristretti presso le proprie abitazioni.