Stazione di Scalea: l’Associazione Akirè propone un piano d’azione contro il degrado
Tra i punti del piano d'intervento proposti, l'istituzione di un centro d'accoglienza diurno
La questione della stazione ferroviaria di Scalea torna al centro del dibattito cittadino con una proposta concreta dell’Associazione Akirè. Dopo le recenti polemiche scaturite dalla pubblicazione di alcune foto che mostravano panni stesi sui pannelli di recinzione dell’area ferroviaria, l’associazione presieduta dalla dott.ssa Angelina D’Alessandro ha presentato un piano articolato per affrontare l’emergenza sociale. La problematica, come sottolineato nella nota diffusa dall’associazione, non è esclusiva di Scalea ma comune a molte realtà ferroviarie italiane, dove le stazioni diventano punto di riferimento per persone senza fissa dimora e migranti in cerca di servizi basilari. La situazione genera preoccupazione comprensibile tra i cittadini, divisi tra solidarietà umana e timori per la sicurezza. Il piano proposto da Akirè si distingue per un approccio sistemico che va oltre la semplice repressione. Quattro i pilastri dell’intervento: l’istituzione di un centro di accoglienza diurno nelle vicinanze della stazione, la creazione di un presidio sociale integrato, l’avvio di progetti di inclusione e l’implementazione di misure di prevenzione. Particolarmente innovativa appare la proposta di una lavanderia sociale e di un punto di ascolto con operatori qualificati, affiancati da servizi essenziali come docce e mensa. Il presidio sociale prevedrebbe inoltre la presenza di mediatori culturali e uno sportello di orientamento al lavoro, mentre sul fronte dell’inclusione si propone la creazione di una cooperativa sociale per impiegare le persone in difficoltà. “Non possiamo limitarci a spostare il problema altrove”, sottolinea la dott.ssa D’Alessandro nella nota, evidenziando come l’approccio puramente repressivo si sia dimostrato inefficace in contesti simili. La proposta punta invece su un equilibrio tra controllo e sostegno, con l’obiettivo di trasformazione quella che viene percepita come una “zona franca” in uno spazio sicuro e dignitoso. La realizzazione di questo ambizioso progetto richiederà il coinvolgimento attivo di tutti gli attori del territorio: dall’amministrazione comunale alle Ferrovie dello Stato, dalle forze dell’ordine alle associazioni di volontariato. Una sfida complessa ma necessaria per restituire dignità a uno spazio centrale della città, garantendo al contempo sicurezza e solidarietà. L’iniziativa dell’Associazione Akirè apre ora la strada a un confronto costruttivo sulla gestione degli spazi pubblici e dell’emergenza sociale a Scalea, ponendo le basi per una soluzione che potrebbe diventare modello per altre realtà simili.
Nicoletta Toselli