Tempo negato: il grido d’allarme degli assistenti educativi
La mancanza di risorse e di tempo adeguato mette a rischio il benessere degli alunni più fragili e il loro diritto all'istruzione inclusiva
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Un gruppo di Assistenti Educativi di Reggio Calabria, a cui la città metropolitana, con circolare dell’8 Gennaio 2025, ha ridotto le ore di assistenza educativa agli alunni fragili – e solo ai più gravi ex art. 3 comma 3 legge 104/92 – a soli 12 ore settimanali, creando una situazione gravissima agli alunni, alle famiglie e alla scuola tutta ha inviato una nota stampa che pubblichiamo integralmente.
“Prof, perché non dipingiamo più insieme?“: una domanda semplice, che racchiude in sé un grido d’allarme. È il grido di un bambino, ma anche quello di un gruppo di assistenti educativi, che ogni giorno si trovano a fronteggiare una realtà sempre più difficile: la mancanza di tempo.
In un toccante dialogo, riportato da un gruppo di assistenti educativi, emerge con forza il valore del tempo nella relazione educativa. Un tempo che non è solo spazio fisico, ma soprattutto spazio emotivo, dove si costruiscono legami, si condividono esperienze, si impara insieme. Un tempo che, purtroppo, sembra non esserci più.
“Ma non c’è più tempo tesoro“: una frase che si ripete come un mantra, simbolo di una scuola sempre più affannata, schiacciata da ritmi incalzanti e da una burocrazia asfissiante. A farne le spese sono soprattutto gli alunni più fragili, quelli che avrebbero più bisogno di un sostegno personalizzato, di un accompagnamento paziente e costante.
“Io vengo a scuola perché so che tu mi aiuti”: una dichiarazione che dovrebbe far riflettere. La scuola, per molti bambini, è l’unico luogo dove si sentono accolti e compresi. Ma cosa succede quando questo luogo viene svuotato di significato, quando la relazione educativa viene sacrificata sull’altare della fretta e dell’efficienza?
La risposta è semplice: la scuola perde la sua funzione primaria, quella di essere un ambiente di crescita e di inclusione. E a farne le spese è l’intera società, che si priva del potenziale di individui che potrebbero dare un contributo prezioso.
Gli assistenti educativi lanciano un appello: è necessario investire sul tempo, sull’ascolto, sulla relazione. È necessario ripensare l’organizzazione scolastica, per garantire che ogni bambino, nessuno escluso, possa avere il diritto di imparare e di crescere in un ambiente sereno e stimolante.
“Il tempo, tesoro, è quello spazio infinito dove stai bene con gli altri, dove io ti dico sempre la parola INSIEME”: una definizione che dovrebbe essere scolpita nelle nostre coscienze. Perché il tempo non è una risorsa da risparmiare, ma un dono da condividere. E la scuola, più di ogni altro luogo, dovrebbe essere il tempio di questa condivisione.”
Nota integrale