Tenuto a Palmi un convegno su “Come cambia la ‘NDRANGHETA: tradimenti, potere femminile e aneddoti”
Dinnanzi ad un pubblico numeroso e molto attento, con la presenza dei Past Governor Alfredo Focà e Francesco Petrolo, oltre a tanti dirigenti dell’associazione rotariana, vi è stata la rilevante iniziativa, in Palmi, dei Rotary Club della Piana.
Un percorso iniziato nell’AR 2024/2025 per affrontare temi di una certa importanza e per integrare e far conoscere sempre più i vari soci.
Il tema scelto ha dimostrato l’attenzione del Rotary su una condizione ambientale di estrema rilevanza e che ha portato la Calabria ad essere una regione al primo posto come negatività!
L’argomento è stato affrontato con molta serenità e con approfondimenti che hanno dimostrato di come si possa combattere un sistema illegale se si conoscono, profondamente, le radici e le modalità di esplicazione interne ed esterne.
Dopo i saluti di Diego Ricciardi, presidente del RC di Palmi e impeccabile padrone di casa, di Giacomo Francesco Saccomanno, presidente del RC di Nicotera Medma, di Vincenzo Barca, presidente del RC di Gioia Tauro e di Giuseppe Gatto, presidente del RC di Polistena, che hanno delineato l’importanza di dialogare su un argomento così considerevole, anche per consentire a tutti di conoscere quale siano le dinamiche e quale, invece, le possibilità di contrasto, è intervenuto Arcangelo Badolati, autore del volume “Figli Traditori” ed esperto della materia, avendo confezionato oltre 20 opere sul tema ed avendo sezionato il sistema ‘ndrangheta, affrontandolo sotto tutti gli aspetti.
Un intervento lungo, interessante, brillante, che ha appassionato la platea e che non ha lasciato un attimo di respiro! Una valutazione degli eventi, con nomi, circostanza e citazioni, del nuovo sistema ‘ndrangheta che sta vacillando ed aprendo importanti fratture al suo interno.
Un mondo che prima era impenetrabile e che, invece, oggi si presenta più accessibile, con una reazione interna di soggetti che non condividono un percorso che porta alla fine o al carcere o alla morte.
Dalle parole di Badolati è emersa una grande passione civile, un’ampia conoscenza delle dinamiche della criminalità organizzata e un rapporto diverso rispetto al passato, specialmente, con riferimento all’azione delle donne e dei figli dei boss.
Ha citato, tra i tanti esempi, i funerali dopo la strage di Duisburg ove le donne si sono vestite di bianco per cercare di richiamare l’attenzione verso un percorso diverso e non violento. Cosa che poi ha portato a qualche risultato non essendoci stati eventi conseguenziali di estrema rilevanza.
Dopo qualche intervento dei presenti che hanno avanzato delle domande molto pertinenti, la risposta dell’autore-scrittore è stata molto articolata, precisa e puntuale, concludendo con degli aneddoti molto simpatici su condotte dei boss e sulle loro debolezze ed a volte anche il solo comportamento di apparire per dimostrare di essere.
Uno spaccato, però, che ha dimostrato che l’azione delle Forze dell’Ordine e la indispensabile cultura possono incidere pesantemente e che la strada intrapresa non possa che essere proseguita nell’interesse delle comunità e dei territori, ricordando, però, che spesso la ‘ndrangheta è molti anni avanti rispetto alle strategie dell’attuale sistema giudiziario.