Tirocinanti, l’amarezza del Consigliere regionale Di Natale: “L’unica proposta seria e concreta resta la nostra”
“Mio malgrado, devo constatare che sui tirocinanti calabresi l’unica iniziativa seria e concreta, resta la proposta di provvedimento amministrativo da noi presentata nei giorni scorsi, sia alla Regione Calabria che alla Camera Dei Deputati”. Esprime tutto il proprio rammarico il consigliere regionale, Graziano Di Natale. Il Segretario-Questore dell’assemblea regionale della Calabria promotore della proposta di provvedimento amministrativo N.106, nel corso di una nota stampa, così prosegue:
“Ipotetici, presunti tavoli tecnico-istituzionali con il governo, tanto decantati da chi è stato nominato per amministrare la Regione Calabria, non hanno prodotto nulla di buono, al di fuori di una figuraccia che resterà nella storia di chi li ha proposti.
Qualcuno dovrebbe comprendere che la situazione attuale di disagio sociale vissuta da 7000 persone non può consentire di giocare a chi la spara più grossa. Di mezzo c’è la dignità dei lavoratori che da dieci anni vengono utilizzati nelle pubbliche amministrazioni”.
Il Vicepresidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta ripercorre le tappe che hanno sancito il fallimento della giunta regionale sulla vicenda, e rimarca: “Dopo mesi di trattative quello che è stato prodotto, in questi tavoli, è un emendamento per supplicare una proroga. È una vergognosa mortificazione per tutti i lavoratori presi in giro, illusi ed abbandonati.
C’è bisogno di riconoscere una stabilità a chi non può più essere definito tirocinante”.
Infine l’appello alla politica regionale:
“Il mio auspicio, per il bene di questa gente, è che non si perda l’occasione. Coloro i quali finora hanno posto ostruzionismo sostengano la nostra proposta che è l’unica, in campo, capace di parlare di risoluzione definitiva di questa piaga sociale
Il nostro resta un provvedimento amministrativo -conclude- ma è sicuramente molto meglio di una misera proroga che serve solo a tenere appesi al filo della incertezza padri e madri di famiglia. Mi oppongo a tutto ciò”.