Un museo della Spop-Art a Badolato contro spopolamento urbano e desertificazione rurale?
E’ risaputo che Badolato, Comune sullo Jonio catanzarese, risulti essere uno dei comuni che in Calabria ha perso più abitanti negli ultimi 150 anni. Tante ancora le case vuote così come tanti sono i terreni incolti e le costruzioni rurali abbandonate.
E tutto ciò nonostante le varie e clamorose iniziative di rianimazione che si susseguono dal 1986 quando fu lanciato l’SOS “paese in vendita” imitato a livello nazionale e persino all’estero.
Lo spopolamento dei borghi e la desertificazione rurale interessa in Italia sempre più tutta indistintamente la dorsale appenninica e quella alpina (salvo qualche eccezione) e non sono da meno le isole maggiori e minori.
Tale triste situazione è presente in tutta Europa e in quei Paesi degli altri continenti dove la cattiva globalizzazione ha picchiato troppo forte.
Domenico Lanciano (responsabile dell’Università delle Generazioni e autore nel 1986 della nota vicenda del “paese in vendita” che ha dato il primo allarme contro lo spopolamento) afferma che tale stato di cose debba essere equiparato ad un cancro che debilita così tanto le zone abbandonate da portarle presto in agonia e a morte sicura se non si prendono i dovuti provvedimenti con una terapia d’urto, proprio come si fa per i più aggressivi tumori umani. E si chiede a chi possa giovare ancora un simile drammatico stato di cose. Urge quindi un riequilibrio demografico e territoriale.
E per favorire una maggiore sensibilizzazione su tali temi alla ricerca delle più adeguate soluzioni, Lanciano ha recentemente pubblicato un opuscolo di 64 pagine intitolato “Spop-Art” ovvero l’arte contro lo spopolamento e rilancia l’appello all’Amministrazione comunale di Badolato affinché si realizzi proprio in questa “città d’arte” il primo SAM cioè uno “Spop-Art Museum” con lo scopo di documentare, raccogliere e valorizzare tutto ciò che gli artisti di ogni disciplina hanno espresso per descrivere ed esorcizzare tale nefasta decadenza territoriale, con la speranza che l’arte sia utile alla maggiore rinascita e migliore rivitalizzazione del borgo dove risiedono normalmente appena 140 persone su un impianto urbano che ha ospitato fino a 5mila abitanti.
Tale Museo potrebbe essere collocato nel monumentale Palazzo Menniti in Corso Umberto I nei pressi di Piazza Santa Barbara oppure nel Palazzo Gallelli al Mancuso già utilizzato per mostre d’arte e manifestazioni culturali.
Questo primo SAM aumenterebbe il potere di attrazione pure destagionalizzata per questo paese medievale appena dichiarato come uno dei borghi più belli d’Italia.
Il volumetto è stato presentato ufficialmente nel tardo pomeriggio di venerdì scorso 20 settembre 2024 all’incontro di sindaci contro lo spopolamento che ha avuto luogo nella sala consiliare del Municipio di San Giovanni in Galdo (CB) dove si è deciso di unire le forze per creare un consorzio tra Comuni al fine di contrastare il più possibile l’abbandono dei borghi e delle campagne, cercando di attrarre nuovi abitanti, investimenti economici ed anche quel turismo di qualità che possa fare la differenza.
Sarebbe quindi il caso che il sindaco ospitante arch. Domenico Credico venisse contattato da coloro i quali intendano saperne di più o vogliano aderire a tale utile iniziativa.