Politica

Una nuova giornata della memoria per gli internati italiani nei lager nazisti

Il 20 settembre diventa una data simbolica per la memoria storica italiana

di Nicoletta Toselli

Dal 2025, il 20 settembre diventa una data simbolica per la memoria storica italiana. Con la legge n. 6 del 13 gennaio 2025, il Parlamento ha istituito la Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, un riconoscimento atteso da tempo per migliaia di militari e civili che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, furono deportati nei lager nazisti e costretti al lavoro coatto.
La norma ha un duplice obiettivo: onorare il sacrificio degli internati italiani e rafforzare la consapevolezza storica su un capitolo ancora poco conosciuto della guerra. Molti di questi uomini, spesso soldati che si rifiutarono di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e di combattere per la Germania, subirono violenze, privazioni e furono trattati come traditori.
Oltre al riconoscimento istituzionale, la legge prevede anche l’assegnazione della medaglia d’onore agli ex internati ancora in vita o, in caso di decesso, ai loro familiari.
Uno degli aspetti che ha suscitato più discussioni riguarda la terminologia utilizzata nella legge. Il testo normativo parla esplicitamente di “Stato nazionalsocialista”, evitando il termine “Germania”. La scelta, come sottolineato da alcuni esperti di diritto, non è casuale: si tratta di una definizione che riflette il contesto storico e giuridico dell’epoca, considerando che il regime nazista era una dittatura e che la Germania occupava militarmente il territorio italiano.
Storici e giuristi hanno sottolineato come sia importante distinguere la Germania come nazione dal regime totalitario che la governava in quel periodo. Paolo Palma, presidente dell’Icsaic, (Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea) ad esempio, ha difeso l’uso del termine “Stato nazionalsocialista”, evidenziando che si tratta di una dicitura più precisa sotto il profilo giuridico. Altri studiosi, invece, ricordano che nella storiografia è più comune il riferimento a “Germania nazista” o “Terzo Reich”. Per Walter Nocito, docente Unical, non può essere scritto né Terzo Reich, né Germania nazista: termine scorretto come definizione del soggetto occupante, la legge, infatti, non può non utilizzare terminologia del diritto internazionale.
La legge prevede, inoltre, il coinvolgimento di scuole, università, istituzioni culturali e associazioni per diffondere la conoscenza della storia degli internati italiani. Eventi commemorativi saranno organizzati in tutta Italia, in particolare nei luoghi simbolo della deportazione e nei comuni di origine degli ex internati.
L’istituzione della Giornata degli internati italiani nei lager nazisti rappresenta un’importante evoluzione nel panorama delle commemorazioni storiche italiane. Non solo colma un vuoto nella memoria nazionale, ma ribadisce l’impegno a non dimenticare le sofferenze di chi, dopo l’armistizio, si trovò di fronte a una scelta drammatica: collaborare con il nazifascismo o resistere pagando un prezzo altissimo.
L’Italia, con questa legge, aggiunge un altro tassello nel percorso di consapevolezza storica, per far sì che le nuove generazioni conoscano e comprendano le conseguenze della guerra, della dittatura e dell’occupazione.

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio
× Invia la tua notizia!