Calabria
Vertenza Abramo Customer Care: 1000 lavoratori salvati, obiettivo raggiunto
di Nicoletta Toselli
Un percorso lungo, complesso e spesso avvolto da scetticismo. La vicenda della Abramo Customer Care, che aveva messo a rischio il futuro di circa 1000 lavoratori, si conclude con un successo che rappresenta una svolta per la Regione Calabria. Grazie all’impegno della giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto e alla sinergia con il governo nazionale, la vertenza può essere ufficialmente considerata chiusa, portando con sé un risultato che segna un Natale di serenità per centinaia di famiglie.
La Regione Calabria ha investito risorse significative e idee innovative per evitare il licenziamento dei lavoratori coinvolti, trasformando una crisi occupazionale in un modello di riconversione professionale apprezzato a livello nazionale.
La soluzione è stata costruita nel corso di mesi di dialoghi, incontri e progettazioni. Un primo risultato concreto è stato raggiunto con il passaggio di 185 lavoratori della sede di Crotone, impegnati nella commessa Tim Business, e di altri 90 della sede di Cosenza, nella commessa Fibercop, alla società Konecta.
Questo trasferimento ha garantito la continuità occupazionale e il mantenimento delle condizioni contrattuali.
L’ultimo tassello del piano è stato posto pochi giorni fa durante un tavolo tecnico al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. È stato stabilito che i restanti 700 lavoratori saranno assunti da Konecta prima di Natale. Questo risultato ha permesso di raggiungere l’obiettivo principale: salvaguardare tutti i 1000 posti di lavoro messi a rischio dalla crisi.
Il progetto di salvataggio è stato reso possibile grazie a un piano di riconversione professionale ambizioso e innovativo.
La Regione Calabria ha stanziato 15 milioni di euro, cui si sono aggiunti 5 milioni del governo nazionale, per avviare un processo di reskilling dei lavoratori, orientandoli verso attività di digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Il progetto include, tra le altre cose, la dematerializzazione delle cartelle sanitarie, un’iniziativa che non solo contribuisce all’ammodernamento della sanità, ma rappresenta anche un’opportunità concreta per assorbire la forza lavoro proveniente dai call center, settore in crisi da anni.
“La crisi è diventata un’opportunità – ha dichiarato Occhiuto – Siamo pionieri di un modello di riconversione che potrebbe essere replicato in altre realtà del Paese, dato il crescente bisogno di lavoro nel settore della digitalizzazione.”
Occhiuto ha voluto sottolineare il ruolo centrale della sinergia tra istituzioni e parti sociali. Tra i protagonisti di questo successo spiccano il vicepresidente Filippo Pietropaolo, l’assessore al Lavoro Giovanni Calabrese e i direttori generali Fortunato Varone e Maurizio Nicolai. Cruciale anche la collaborazione con il governo, rappresentato da figure come il capo di gabinetto Gaetano Caputi e il sottosegretario Alessio Butti.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto ai sindacati, il cui dialogo costruttivo, pur caratterizzato talvolta da divergenze, è stato determinante nel raggiungimento di una soluzione condivisa e positiva.
Il caso Abramo Customer Care non è solo un successo per la Calabria, ma un esempio di come la riconversione dei lavoratori possa rappresentare una risposta concreta alle sfide occupazionali. In un momento storico in cui il settore dei call center vive una crisi profonda, la digitalizzazione offre un mercato in espansione, capace di assorbire manodopera qualificata e di aprire nuove prospettive lavorative.
Questo Natale, i 1000 lavoratori salvati da una situazione di grande incertezza possono finalmente guardare al futuro con fiducia.
Un risultato che, nelle parole del presidente Occhiuto, rappresenta “una vittoria del lavoro di squadra, della visione e dell’impegno per un progetto di sviluppo e occupazione che mette al centro le persone”.
Testo integrale
“Ce l’abbiamo fatta.
La vertenza Abramo Customer Care, che coinvolgeva circa 1000 lavoratori a rischio licenziamento, si può ritenere chiusa. Un percorso lungo e complesso, che la Regione Calabria ha intrapreso, tra lo scetticismo generale, tanti mesi fa e che oggi finalmente ci conduce alla meta.
Pochi giorni addietro è stato siglato l’accordo sulle clausole sociali che ha permesso il passaggio di 185 lavoratori di Crotone della commessa Tim Business alla società Konecta, garantendo la piena continuità occupazionale e il mantenimento delle condizioni contrattuali, così come per i 90 lavoratori della sede di Cosenza, coinvolti nella commessa Fibercop, anch’essa assegnata a Konecta.
Oggi, con il nuovo Tavolo che si è tenuto al Ministero delle imprese e del made in Italy, si chiude definitivamente il cerchio anche per i restanti 700 lavoratori, i quali saranno assunti da Konecta – società individuata da Tim per il progetto di dematerializzazione – prima di Natale.
Abbiamo così centrato l’obiettivo di salvare il lavoro di tutte le 1000 persone coinvolte.
Si tratta di un risultato importantissimo, frutto di tanto impegno e del grande lavoro di squadra che la Regione ha saputo mettere in campo, grazie anche alla sinergia preziosa con il governo e con tutte le organizzazioni sindacali che hanno sposato il percorso individuato pochi mesi fa.
In questo progetto la Regione Calabria ha investito 15 milioni di euro, ai quali si aggiungono 5 milioni messi dal governo nazionale per dematerializzare le nostre cartelle sanitarie.
Desidero ringraziare il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il capo di gabinetto di Palazzo Chigi, Gaetano Caputi, preziosissimo nei mesi passati per costruire insieme alla Regione questo percorso, il sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione, Alessio Butti, le strutture del ministro Adolfo Urso, Francesco Soro, ad dell’Istituto Poligrafico dello Stato, e Angelo Borrelli, capo del Dipartimento per la trasformazione digitale.
In questi mesi abbiamo ideato, proposto e costruito un progetto innovativo che comprende essenzialmente il reskilling delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center, e il loro impiego in processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione, a cominciare dalla dematerializzazione della sanità: abbiamo trasformato una crisi in un’opportunità.
Siamo pionieri di un modello di riconversione dei lavoratori – molto apprezzato dai Ministeri del Lavoro e del Made in Italy – che può essere ritenuto esportabile anche ad altre vertenze occupazionali in tutto il Paese, considerata la crisi preoccupante che vivono attualmente i call center e l’esigenza crescente, invece, di lavoro nel mondo della digitalizzazione, in ogni ambito della pubblica amministrazione e di imprese private. Un mercato, questo, ampio e in evidente espansione che può assorbire molta forza lavoro.
Da questa nostra intuizione oggi, intanto, raccogliamo un enorme risultato che culmina con la salvaguardia del posto per 1000 lavoratori che potranno vivere assieme alle loro famiglie un Natale sereno e senza preoccupazioni, dopo mesi di sofferenza e incertezza.
Ringrazio ancora i vari soggetti istituzionali che hanno partecipato insieme a me a tutti i tavoli in queste settimane: il mio vicepresidente Filippo Pietropaolo che ha lavorato insieme al suo direttore generale, Tommaso Calabrò, alla convenzione del progetto della dematerializzazione con l’Istituto Poligrafico dello Stato, l’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, che insieme al suo Dipartimento e ai direttori generali, Fortunato Varone e Maurizio Nicolai, ha prodotto diversi bandi a sportello propedeutici a questa soluzione, i miei consulenti Ettore Figliolia e Alessandro Ruben, che hanno seguito passaggi chiave di questa vicenda.
Auspico che anche in futuro possa proseguire questo proficuo dialogo con le forze sindacali, affinché, nonostante talvolta manifestino posizioni legittimamente diverse dalle nostre, si mettano sempre più al centro e in modo chiaro progetti positivi di sviluppo e di occupazione”.
Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.