Calabria

In 3 anni col presidente Occhiuto avviata oggettiva normalizzazione sanità calabrese

Pasqualina Straface "numeri incontestabili".

Pasqualina Straface

La complessa ma progressiva normalizzazione della sanità calabrese, dal 2021 priorità assoluta del Presidente Roberto Occhiuto, segna una rottura netta e un punto di non ritorno rispetto al malgoverno sanitario del centro sinistra e dei commissari.

Emblematiche dello sfascio ereditato e dal quale siamo partiti restano le immagini del precedente Presidente della Regione del Partito Democratico, che per far fronte ad una situazione disastrosa non trovò di meglio che la minaccia di incatenarsi in piazza a Roma davanti Palazzo Chigi; e poi quella del Commissario alla sanità, designato dal Movimento 5 Stelle, che in piena pandemia dichiarava in una scandalosa intervista ai media nazionali di aver smarrito il piano regionale Covid, aggiungendo di essere stato drogato da ignoti per giustificare le sue deliranti dichiarazioni. Questo è la pessima cronaca dell’immobilismo e dell’inefficienza che abbiamo dovuto raccogliere.

È quanto ha scandito la Presidente della Terza Commissione Sanità del Consiglio Regionale, Pasqualina Straface, intervenendo ieri (martedì 8 aprile) in aula nel corso della seduta monotematica convocata su richiesta delle minoranze che la consigliera di Forza Italia ha ringraziato per aver dato la possibilità di condividere nella sede più adeguata le informazioni corrette ed i numeri inconfutabili su tutto quanto messo a terra fino ad oggi per restituire ai calabresi il fondamentale diritto alla salute.

Si è partiti ha detto la Straface nel suo dettagliato report sui tre anni di governance Occhiuto dall’accertamento di un debito pregresso di 862 milioni di euro (un sesto dei 5 fantomatici miliardi di euro di debito narrati per anni dal centro sinistra), la metà del quale è già stata ripianata (con una restante parte in contenzioso), e dalla definitiva chiusura dei bilanci di tutte le aziende sanitarie provinciali e ospedaliere, superando la fase medioevale della contabilità orale con l’approvazione degli ultimi bilanci dell’ASP di Reggio Calabria.

Un elemento fondamentale di questa trasformazione è rappresentato da Azienda Zero, voluta con lungimiranza dal Presidente Occhiuto, attraverso la quale si sta attivamente cercando di superare il deficit di capacità amministrativa che ha spesso caratterizzato le aziende sanitarie calabresi.

Un profondo rinnovamento ha interessato l’emergenza-urgenza, con la creazione di una nuova centrale operativa su due sale (Sud e Nord Calabria) e un potenziamento che ha visto le PET passare da 54 a 75, con l’assunzione di 163 autisti e 153 infermieri.

Si sta lavorando per portare le postazioni di soccorso di base dalle attuali 11 alle previste 62 Mezzi di Soccorso di Base.

Per migliorare l’accesso ai servizi, è stato attivato il CUP unico regionale online e si è proceduto alla riapertura degli ospedali chiusi a seguito dell’attuazione del Piano di Rientro dal debito sanitario nel 2011.

E questo ha scandito all’aula è stata un’azione di coraggio che solo il Presidente Occhiuto ha messo a terra mentre tutti gli altri, negli anni, sono stati capaci solo di utilizzare la storia dei nosocomi soppressi come spot da campagna elettorale.

Ma l’attenzione al territorio si concretizza, ancora, con l’estensione dei punti prelievo e l’avvio, entro l’estate 2025, della telemedicina in diversi centri dell’entroterra.

Sul fronte delle infrastrutture, sono ripresi i lavori dei nuovi ospedali: quello di Vibo Valentia, con il pacchetto fondazioni in corso è già al 12% dello stato di avanzamento lavori; Gioia Tauro, con avvio previsto entro maggio, Locri, in fase di progettazione e quello della Sibaritide, con una consegna prevista entro il 2026.

Procede, inoltre, la progettazione del nuovo ospedale di Cosenza, localizzato vicino l’Unical e che vede un finanziamento INAIL di 350 milioni di euro e la realizzazione dell’Azienda Unica Dulbecco di Catanzaro.

Si monitora, inoltre, il recupero del ritardo su case e ospedali di comunità, con un target fissato a marzo 2026.

Un investimento significativo ha riguardato, il personale. Dalla intuizione dei medici cubani, premiata dal Presidente della Repubblica Mattarella, che hanno praticamente azzerato la dispendiosa pratica dei gettonisti, offrendo tra l’altro la loro importante missione nell’erogazione dei servizi ospedalieri, fino all’immissione di circa 4000 nuove unità.

Nel solo 2024, sono stati assunti per l’emergenza territoriale 13 medici, 170 infermieri e 167 autisti. Sono state, inoltre, prorogate tutte le graduatorie vigenti dal 2021.

Anche riguardo al servizio elisoccorso è in campo una radicale fase di riorganizzazione con l’assunzione di 19 medici anestesisti rianimatori e 25 infermieri di area critica, e si sta preparando la gara per l’affidamento del servizio, con l’obiettivo di aumentare i siti di atterraggio notturni.

Proprio per far fronte alla incessante richiesta di professionisti abbiamo investito nella formazione di qualità. Perché nei nostri ospedali vorremmo medici bravi, giovani e calabresi.

Per questo, grazie a questa intuizione del Governatore Occhiuto, la Calabria oggi può contare su due nuove facoltà di medicina, non solo a Catanzaro ma anche a Cosenza, che presto sarà fornita anche di un nuovo Policlinico universitario. Senza contare l’investimento importate sulle borse di studio.

La normalizzazione della sanità passa anche dal garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Sul fronte dei LEA, la Calabria li garantisce in 2 aree su 3 ed ha registrato un aumento del punteggio complessivo di 18,21 punti rispetto al 2023.

Un’attenzione particolare è stata dedicata all’abbattimento delle liste d’attesa. Nonostante al Ministero della Salute risulti un 89% di fondi non spesi per questo obiettivo le risorse, pari a circa 43 milioni di euro, sono state tutte assegnate alle aziende sanitarie.

Questo lavoro di efficientamento amministrativo, portato avanti anche grazie ad Azienda Zero, ha consentito di aumentare significativamente la capacità di trasferimento dei fondi statali: dai 27.537.868 euro del 2023 si passerà a quasi il doppio nel 2024, con l’assegnazione di 43.757.756,43 euro.

È in fase di attivazione la piattaforma nazionale di telemedicina ed è stato avviato il piano di sanità digitale con la presa in carico del fascicolo elettronico e un piano triennale per la cartella clinica unica integrata.

Non solo. Tra i fondi ricercati e ottenuti ha sottolineato la Presidente non solo per la sanità ma anche per migliorare la qualità della vita dei calabresi, soprattutto di quelli che vivono in condizione di difficoltà, ci sono i quasi 60 milioni di euro trasferiti sia dall’Istituto Nazionale Migranti e Povertà che attraverso l’adesione al Piano Nazionale Equità.

Sono, questi, i numeri di una oggettiva ed innegabile normalizzazione della sanità sulla quale il Presidente e Commissario Occhiuto resta determinato e sulla quale proseguire per continuare a sanare, a ridurre disagi e consentire ai calabresi di poter curarsi nella loro terra.

La determinazione nel perseguire il diritto alla salute dei calabresi rimane la priorità assoluta.

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